Ai
Musei Reali di Torino, tutti i
weekend (venerdì, sabato e domenica),
fino al 30 aprile 2017, sarà
aperto al pubblico l'
Appartamento dei Principi di Piemonte, per una
visita guidata condotta dai volontari dell'
Associazione degli Amici
di Palazzo Reale. E' un appartamento dalla storia antica, voluto nel
XVIII secolo da
Vittorio Amedeo II per il principe ereditario
Carlo
Emanuele e sua moglie Anna Cristina di Baviera Sulzbach; ed è un
appartamento legato in qualche modo,
agli eredi al trono: qui
abitarono anche i principi
Vittorio Emanuele, futuro re d'Italia, con
la moglie Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena, e
Umberto, ultimo re
d'Italia, con la principessa Maria José del Belgio. Si trova al
secondo piano e vi si accede
dal Salone degli Svizzeri, attraverso la
magnifica
Sala delle Forbici,
costruita appositamente da Filippo Juvarra e sempre capace di suscitare un ohh di meraviglia, per la sua
arditezza architettonica e per la raffinatezza delle sue decorazioni.
Poi, una volta arrivati al secondo piano, si susseguono le sale
in cui vissero i principi e le principesse di Casa Savoia.
Sale di
grande fascino, con tappezzerie dai colori vivaci, con una certa
prevalenza del rosso vermiglio, arredate con grande gusto:
arazzi che
riproducono scene mitologiche e tessuti in Francia e nelle Fiandre
(ma Vittorio Amedeo III fondò un'Arazzeria e il Regno sabaudo fu in
grado di produrre i propri arazzi),
vasi cinesi e giapponesi,
preziose
scrivanie in legno intarsiato e in marmo policromo,
specchi
dalle cornici dorate,
quadri che ritraggono sovrani e scene
mitologiche, eleganti
soffitti cassettonati (e in una sala un
cassettone non è stato coperto dal solito pannello ligneo dipinto, per
lasciare in mostra il soffitto seicentesco). C'è anche un
gabinetto
cinese, che ricorda, nelle decorazioni, il suo omologo del piano
inferiore, punto di passaggio dal Palazzo all'Armeria Reale; ci sono
i piccoli ambienti ricavati nelle camere da letto per il
raccoglimento dei principi con pregadio raffinatissimi (quello
utilizzato da Maria Adelaide e da Maria José è un capolavoro di
Pietro Piffetti). Per darvi un'idea del
grande patrimonio artistico
conservato nel Palazzo Reale torinese: ci sono ben
840 vasi orientali
e
140 arazzi di manifattura francese o fiamminga; un numero
impressionante, che racconta il gusto dei sovrani sabaudi e le loro
relazioni internazionali.
Per i giornalisti e i blogger che qualche
giorno fa hanno partecipato alla visita per loro organizzata, c'è
stata anche un'emozione imprevista: l'uscita
sul balconcino di Palazzo
Reale, sito sopra la manica dell'Armeria Reale. Il panorama di cui si
gode è
inedito: da un lato i Giardini Reali, con la Mole
Antonelliana che si staglia verso la collina dall'altra la piazzetta
Reale, con lo
skyline barocco della città (ma dietro la cupola di
San Lorenzo c'è il grattacielo di Intesa Sanpaolo ed è un contrasto
tutto da discutere); fa un certo effetto vedere l'architettura della
facciata di Palazzo Reale così vicina e così maestosa; in questo
balconcino, racconta la guida,
Vittorio Emanuele II si ritirava a
fumare i sigari, in pace e in silenzio, da solo o con i cortigiani e
chissà dietro a quali pensieri.
La visita si conclude
nella camera
da letto dell'ultima regina d'Italia, Maria José, nata principessa
del Belgio; qui visse gli anni probabilmente più felici del suo
matrimonio, giovane principessa nordica già innamorata dell'Italia
negli anni degli studi fiorentini; la sua camera da letto, sobria ed
elegante, accoglie anche
una culla, che ricorda il lato materno che
accompagnava i doveri dinastici di tutte le principesse andate in
spose ai futuri sovrani. Per tornare alla Scala delle Forbici, si
passa anche in un ambiente secondario adiacente alla camera da letto
della principessa, con
gli armadi del suo guardaroba, in cui sono
ancora conservati gli attaccapanni.
La cosa bella di questa
visita all'Appartamento dei Principi di Piemonte è che offre anche
un'idea di quotidianità della vita dei principi; non solo i doveri di rappresentanza impliciti nelle sale del percorso museale del primo
piano, ma anche occasioni di vita quotidiana: i preziosi
servizi di
porcellana in cui bevevano il tè e il caffè, le
scrivanie su cui
lavoravano, i
pregadio su cui si inginocchiavano per i momenti
probabilmente più intimi delle loro esistenze, i
letti in cui
dormivano e le stanze della loro intimità, i grandi armadi dei loro
vestiti, il
balcone dove fuggire e fumarsi un toscano in pace davanti
al panorama di Torino.
Il Padre della Patria e il principe charmant come
non li potremo mai vedere nei libri di storia. E
vale la pena
scoprirli, nelle stanze in cui si sono mossi, lontani dai cerimoniali
e dal rigido protocollo sabaudo.
La visita all'Appartamento dei Principi di Piemonte si tiene
tutti i venerdì, sabato e domenica
(con l'eccezione del 2, 16 e 17 aprile), fino al 30 aprile 2017,
alle
ore 10, 11 12, 15 16, 17; il
biglietto costa 4 euro (da aggiungere al
biglietto d'ingresso ai Musei Reali: 12 euro, ridotto 6 euro, per
18-25 anni, gratuito per under 18 e pssessori delle tessere di
Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card), non è necessaria la
prenotazione e i gruppi possono essere di massimo 25 persone. Nello
stesso periodo di quest'apertura eccezionale è possibile visitare
anche le
Cucine Reali, che conservano le stoviglie e gli strumenti di
lavoro dei cuochi di Corte (se ne parlerà in un altro articolo). Entrambe le visite sono state rese
possibili dal
contributo della Compagnia di San Paolo, che non solo
ha investito 30 milioni di euro nei restauri dei Musei Reali, ma
finanzia anche le attività dell'Associazione degli Amici di Palazzo
Reale, permettendo queste aperture straordinarie.
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