Il
colore delle Marche è il
marrone:
marroni sono le colline dei Monti Sibillini, marrone è il colore
della sua cucina, dalle carni alle zuppe ai dessert. Parola di
Andrea
Giuseppucci, 25enne chef di Tolentino, in cucina
da Eataly Lingotto fino a fine marzo. "Ogni tanto penso che dovrei fare un menù
degustazione chiamato
50 sfumature di marrone, tutto dedicato alla
cucina marchigiana" dice scherzosamente, ma poi chissà.
Giovanissimo, è considerato
uno dei cuochi under 30 che stanno
rivoluzionando la cucina italiana, grazie al suo gusto per il gioco e
per la provocazione (ma ci tiene a dire che i suoi piatti si rifanno
alla tradizione nel senso che usano i prodotti del territorio, non
che rivisitano i piatti tradizionali: "La tradizione è
tradizione e se il brodo di pollo si fa con il pollo, io lo faccio
così, come è scritto; semplicemente posso usare il brodo o il pollo
per inventarmi altre cose e per giocare").
Dopo aver invano
mandato il suo curriculum a vari ristoranti stellati,
un paio di anni
fa Andrea ha aperto il proprio ristorante nell'ex carcere di
Tolentino, chiamandolo, giustamente,
La gattabuia. Il successo gli ha
arriso subito:
le guide del Gambero Rosso e L'Espresso si sono interessate subito a a lui. "Ma
sarei un bugiardo se dicessi che avevo il ristorante sempre pieno,
una cucina come la mia, in
una terra tradizionale come le Marche
semplicemente vuole molto tempo prima di essere accettata. Anche mio
padre, che crede in me e ha investito la sua liquidazione nel mio
lavoro, quando vede cosa faccio storce il naso, perché non è la
nostra cucina classica". Il
terremoto che da qualche mese agita
gli Appennini marchigiani, umbri e abruzzesi,
ha costretto alla
chiusura La gattabuia dopo la violenta scossa di ottobre. Poche
settimane dopo, vista l'impossibilità di aprire ("In teoria
potrei riaprire in poche settimane, ma come chiedere 70-80 euro a
pasto a chi ha perso tutto?"), Andrea ha accettato
la proposta
di Eataly: diventare ambasciatore della cucina marchigiana e
cucinare
i piatti della tradizione nelle varie sedi di Eataly, con il progetto
Le mie Marche. La prima tappa
è qui a
Torino,
al Lingotto, dove Eataly è nata, poi ci saranno
Milano, Monaco di Baviera, Roma. Per Giuseppucci e parte dello staff
che si è portato dietro, un'occasione unica per conoscere nuove
realtà, far conoscere le proprie abilità e valutare possibili
contatti. Per esempio, per una nuova avventura imprenditoriale,
Firenze non andrebbe bene ("Molto turistica e i turisti vogliono
mangiare la fiorentina, non le mie provocazioni"),
Torino è
sorprendente ("E' apertissima, al Circolo dei Lettori, dove ho
presentato alcuni dei piatti che cucinavo nel mio ristorante, alcune
signore mi hanno chiesto la ricetta!"), Milano chissà ("Li
hanno tanto e hanno tutto, come emergere?").
È un giovane
uomo
appassionato e con le idee chiare, di quelli di cui il
made in
Italy e l'Italia hanno forte bisogno per riemergere dagli anni della
crisi. Eataly Lingotto ha organizzato uno
show cooking per
giornalisti e blogger a cui ho partecipato e in cui lo chef
marchigiano
ha presentato tre piatti del suo ristorante. Tutti piatti
nati dalla tradizione marchigiana e tutti
curiosamente marroni. Il
Crostino della vigilia, ispirato a un crostino che i Giuseppucci
preparavano per la notte di Natale, è composto da tonno affumicato,
pinoli bruciati e liste di limone macerato in aceto, con un tocco di
lardo, è una
delizia di sapori che difficilmente si
immaginerebbero insieme. L'
invenzione più sorprendente è il
Riso
freddo di pollo arrosto, che non è un risotto e non è una zuppa: il
riso quasi è l'accompagnamento di un brodo ristretto di pollo per la
cui preparazione sono necessarie 10 ore, con un sottofondo amaro di
cedro, bilanciato incredibilmente dal riso. Il
bottone arso è un
tortello di grano arso con un ripieno di ricotta e miele di castagno,
galleggiante in un brodo di pollo: è un dessert originale, che si
rifà alla
tradizione rinascimentale di terminare i pasti con un
brodo, creduto allora molto leggero, un aiuto alla digestione.
Sono
tre piatti
sorprendenti, spiazzanti e saporiti, che fanno venire il
desiderio di
conoscere ancora meglio la cucina di Giuseppucci e il
suo gusto per la provocazione. Di sicuro hanno ottenuto un risultato:
non finirà marzo senza che ritorni da Eataly Lingotto per un pranzo
al
Ristorantino temporaneo, in cui Andrea Giuseppucci e il suo staff
presentano
Le mie Marche.
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