Lungo il lato settentrionale di
Parco
Dora, tra la Stazione Dora e corso Mortara c'è il lungo edificio che
ospitò la
Società Nazionale Officine Savigliano (SNOS). Qui vennero
costruiti i
treni italiani (e anche il leggendario Orient Express),
qui oggi c'è una
galleria commerciale che ha ai propri estremi Lidl
e Il Gigante, due marchi della grande distribuzione che si rivolgono
a pubblici diversi e che sono un po' un simbolo delle
riqualificazioni delle aree dismesse torinesi (é mai stata pensata
una riqualificazione senza annesso centro commerciale?).
La
galleria commerciale si trova nella lunga area in cui
arrivavano i
treni e da cui venivano distribuiti i materiali nelle varie sezioni
della grande industria. Era uno
spazio di distribuzione di merci,
persone, ruoli e ha
mantenuto la stessa funzione, per desiderio degli
architetti di
Granma, che
hanno curato la riqualificazione dell'edificio. Oggi non ci sono più
treni e operai, ma
negozi e
clienti: transitano famiglie in cerca di svago, residenti dei loft ai
piani alti, dipendenti degli uffici dei piani superiori o degli
edifici adiacenti. Cambiano i tempi, ma non le funzioni della
galleria ed è bello che ci siano
immagini del passato e
gira-carri a
ricordare la sua funzione originaria: anche il più distratto dei
passanti nota i ponte-carri gialli e le tracce metalliche degli antichi
binari, sulla pavimentazione di pietra.
In questo edificio c'è
molta
storia del lavoro a Torino e in Italia. L'ex SNOS non è solo
l'unico edificio industriale sopravvissuto in quello che fu il
distretto dell'industria siderurgica torinese (tutt'intorno c'è il
Parco Dora, costruito sulle ceneri delle fabbriche della Michelin e
degli alti forni della Fiat), ma, attraverso le sue
fotografie
d'epoca, aiuta a ricostruire anche i
grandi cambiamenti
dell'Italia del XX secolo. E il più evidente di tutti è la
presenza
delle donne nelle fabbriche negli anni della Grande Guerra, donne che furono le madri
delle nostre nonne e bisnonne e che impararono a usare
saldatrici e
frese, per sostituire gli uomini al fronte. Fanno tenerezza e
suscitano rispetto, per tutto quello che hanno significato per le
donne italiane, queste giovani e queste madri, che lavoravano in
condizioni oggi inaccettabili, che scoprirono così
le loro capacità
e potenzialità fuori dai lavori domestici, e che poi rientrarono mal
volentieri nei ranghi alla fine della Grande Guerra (ma non fu per
sempre, perché
non si rinuncia ai diritti, quando se ne conoscono
opportunità, vantaggi e doveri). Ci sono fotografie di
uomini
giovanissimi, forse troppo, che imparavano a utilizzare i pesanti
macchinari e ci si emoziona al pensare
quanta storia è passata e quanti diritti si sono mano a mano scoperti, in questo
Centro Commerciale che il quartiere conosce come l'
ex SNOS.
"La
prima volta che siamo entrati è stata un'emozione unica: qui era
passata la storia del lavoro di Torino!" mi ha detto
l'architetto
Alessandra Coscia, quando l'ho incontrata per parlare
del progetto di riqualificazione di Granma. È stata una delle
conversazioni più emozionanti per me ed è stata una di quelle che mi hanno spinto a raccogliere in
un
ebook tutte le interviste realizzate per conoscere la Torino post
industriale, nata dalle riqualificazioni degli edifici dismessi. È
finalmente completato, con
materiale esclusivo, mai pubblicato su
questo blog, e uscirà alla fine di questo mese. Ne parlerò nei prossimi
giorni, per raccontare genesi e novità.
Le
foto d'epoca sono di
www.museotorino.it, dove potete trovarne molte altre, che illustrano macchinari e volti del passato.
Commenti
Posta un commento