Stavo sfogliando il libro
Alla scoperta
di Torino – 233 Curiosità, Luoghi, Fatti e Personaggi (ed. Priuli
& Verlucca) e mi sono fermata sulle pagine dedicate
alla nascita
di Torino e Juventus. Tifo per il Toro sin da bambina, chi segue
Rotta su Torino lo sa:
non parlo spesso di calcio né del Toro, se
non in occasioni speciali
come il 4 maggio o
l'inaugurazione del Filadelfia. E questa è un'altra occasione speciale, perché si parla
dei
colori granata.
La Mole granata, il 4 maggio, da saidinitaly.it
Il Torino è stato fondato
nel 1906 con il
nome di
Torino Football Club, da un accordo tra il
Foot-Ball Club
Torino, a sua volta nato dalla fusione del
Football & Cricket
Club e dei
Nobili di Torino, quest'ultima squadra molto vicina al
Duca
degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, e alcuni fuoriusciti
dalla Juventus, guidati dallo svizzero
Alfred Dick; il luogo di
nascita del Toro è l'attuale
Bar Norman, in via Pietro Micca, che
nel 1906 era parte del Grand Hotel Fiorina. Il
granata non fu il
colore di prima scelta della nuova squadra. I Nobili di Torino
avevano infatti come colori sociali il
nero-arancione, che portarono
nella nuova squadra; il problema fu che con il tempo l'
arancione
divenne quasi un giallo, con un imbarazzante assomiglianza a quel
nero-giallo che rappresentava i colori degli
Asburgo,
comprensibilmente
non troppo amati dal Duca degli Abruzzi, diventato
nel frattempo presidente onorario del Club. Cosa fare, dunque?
Si
propose al Duca di
utilizzare l'azzurro, il colore di Casa Savoia,
ma Luigi Amedeo lo
escluse: i Savoia erano la dinastia regnante
dell'Italia, non potevano legare i propri colori a quelli di una sola
squadra, al limite potevano legarli alla
squadra nazionale italiana
(come in effetti poi fu, se l'Italia è la squadra azzurra è
precisamente perché quello era il colore dei Savoia). Cercando un
altro colore
si approdò infine al granata, un colore che non si
collega immediatamente a Torino, i cui colori sono giallo-blu, né ai
Savoia, ma che in realtà ha
uno stretto legame con la città e con
la dinastia, grazie
all'assedio del 1706 e alla Brigata Savoia. Narra
la cronaca che durante l'assedio
Vittorio Amedeo II e suo cugino
Eugenio di Savoia ordinarono l'attacco alle truppe francesi
da fronti
opposti, da Nord-Est e da Sud-Ovest, guidando quest'ultimo.
Per
informarli della vittoria sabauda sul fronte settentrionale, venne
inviato
un soldato a cavallo; all'attraversare le linee nemiche, fu
colpito più volte e arrivò davanti al duca con gli indumenti ormai
intrisi di
sangue, riuscendo solo a dargli la buona notizia, prima di morire.
Per rendergli onore, Vittorio Amedeo decise che da allora in poi la
Brigata Savoia avrebbe indossato un
fazzoletto di colore granata.
Al
ricordare questo episodio, così prossimo a Torino e ai Savoia, il
Duca degli Abruzzi approvò il colore e da allora
noi del Toro siamo
i granata. Non conoscevo la storia,
mi è molto piaciuta, grazie al
libro
Alla scoperta di Torino per avermi incuriosito e
ai numerosi
siti granata della Rete, che riportano le ragioni per cui il granata
è il nostro colore. E
Forza Toro Sempre.
Non seguo il calcio ma quello che ho letto è molto interessante. Grazie
RispondiEliminaGrazie!!
Elimina