In una città di
grandi viali
rettilinei e di
reticolati ortogonali, sorprende sempre
l'effetto di una linea curva, sia la facciata di
Palazzo Carignano,
che si apre in una piazzetta di linee rette, sia
largo Montebello, che sembra un cerchio perfetto, come se fosse stata
tracciata dallo stesso
Giotto. Ci sono passata per caso, andando
d
alla Mole Antonelliana verso la Dora, pochi giorni fa, in una Torino
praticamente chiusa per ferie e aperta solo nei dintorni della Mole,
con i ristorantini, i negozi di souvenir e le code di turisti e
torinesi in attesa di entrare nel Museo del Cinema.
Largo
Montebello viene considerata
l'unica piazza circolare di Torino, non
so se sia vero: i miei ricordi d'infanzia sono legati a
piazza
Respighi, in Barriera di Milano, anch'essa circolare, sebbene,
essendo nata nella
discontinuità architettonica degli anni '60,
senza il fascino del largo del centro. La sua
posizione è
strategica: all'incrocio tra via Santa Giulia e via Montebello, a
poca distanza dalla
Mole Antonelliana (non dimenticate di
fotografarla dall'angolo di via Montebello!) e dalla
Dora, nei pressi
del
Campus Einaudi,
uno dei più begli edifici universitari d'Europa,
e di
Palazzo Nuovo, uno degli edifici cittadini più discussi;
tutt'intorno ha i negozietti e i locali di
Vanchiglia, uno dei
quartieri torinesi più trendy, di quelli da tenere d'occhio e
raccontare nella Torino riaperta del dopo-vacanze, si supera la Dora
e si entra nel Borgo Rossini, che, idem come sopra, è di quei
quartieri da non perdere di vista, dato l'alto numero di laboratori,
creativi e localini.
Eppure, quando si arriva in largo
Montebello, sembra di entrare in
un altro tempo, per l'architettura
elegante e ordinata, di gusto
sabaudo e ottocentesco, per il
silenzio
che l'accompagna, nonostante i locali e i negozi che vi si
affacciano, nonostante il traffico di automobili (è pur sempre
compresa tra corso San Maurizio e corso Regina Margherita,
all'incrocio di due strade essenziali per il quartiere). La
grande
rotonda centrale ospita un'area giochi recintata, rinnovata qualche
anno fa, c'è anche il solito, immancabile
toret (cosa sarebbero i
parchi e i giardini torinesi senza le fontanelle con la testa di
toro?), tutt'intorno ci sono
alberi di diverse specie, che
garantiscono un'ombra gradevole d'estate. Ci sono passata mentre un
paio di turisti spagnoli si dissetavano al toret, mappa in mano, e
mentre il piccolo Alessandro cercava di uscire da solo dalla zona
recintata e la madre lo richiamava dalla panchina;
piccole
scene di vita quotidiana, mentre lo sguardo correva all'architettura
dei palazzi circostanti, dai ritmi regolari e ottocenteschi, e alla
loro linea curva. Uno spazio
bello e sorprendente nella Torino che si
prepara alla vista della Mole Antonelliana (o l'ha
appena lasciata). Se visitate il
Museo del Cinema, non
fatevi
scappare una sosta in quest'insolita e originale piazza cittadina, a un paio di isolati di distanza.
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