Se siete a
Bra per Cheese, godetevi la manifestazione, ovviamente,
ma
non vi perdete la cittadina che la ospita e che vale davvero la
pena. Entrate nelle
chiese che incontrerete, sbirciate nei
cortili
delle vie pedonali, osservate i
palazzi storici ed entrate a vedere
le
mostre e i musei che ospitano. Bra ha una storia millenaria da
raccontare e piccoli capolavori da scoprire. Qui cinque cose da non
perdere, tra uno stand e l'altro di
Cheese.
Via Vittorio
Emanuele II, via Cavour e il centro storico
Il centro storico di
Bra è fatto di case basse, in cui si mescolano architetture antiche
e moderne, edifici tipicamente piemontesi e più anonimi;
l'atmosfera
è di cittadina della Granda benestante, in cui si vive con ritmi
lenti della provincia sana e in cui sono presenti elementi di
cosmopolitismo inevitabile. Le vetrine dei negozi, in questi giorni
sono dedicate tutte a
Cheese, con riferimenti più o meno leggeri
(per esempio, una divertente forma di Grana Padana realizzata all'uncinetto); leggere e divertenti sono anche
le panchine improvvisate con le piattaforme di legno e coperte con sacchi di juta a mo' di cuscini; poi ci sono bar e
pasticcerie, che propongono le specialità braidesi e che invitano
all'aperto in questi tiepidi giorni autunnali con i loro dehors: i
ritmi lenti della provincia!
I cortili
Nelle vie del centro
storico di tanto in tanto si aprono cortili recentemente
ristrutturati, trasformati in piccoli laboratori, decorati con piante
e fiori colorati, abbelliti con architetture leggere. Richiamano
spesso
le case di ringhiera di memoria torinese, ma anche
le antiche
cascine, con i loro impianti a U e le scale che si arrampicano
ovunque. Sbirciate ovunque potete, perché non ve ne pentirete:
potrete scoprire
piccole osterie, laboratori artigianali, scorci
imprevisti. A Bra sono consapevoli del fascino dei cortili e per
questo c'è una manifestazione apposita,
Da cortile a cortile, che il
1° ottobre darà nuova vita, con eventi, degustazioni, visite
guidate. Una bella idea per tornare in città.
Le
chiese
Una delle cose più sorprendenti di Bra è
il numero delle
chiese: sono tantissime e tutte dotate di
imponenti facciate
barocche! Se arrivate in corso Garibaldi, dove si trova la Grande
sala dei formaggi e l'Enoteca di Cheese 2017, noterete immediatamente
la facciata della
chiesa di Sant'Andrea; il tempo di guardarla e
pensare 'sembra una chiesa romana' e si scopre che è stata costruita
da Guarino Guarini su disegno del Bernini e scusate se è poco. Sul
parallelo corso Cottolengo (siamo nell'angolo probabilmente più
bello di Bra), altre due magnifiche chiese, la
chiesa della SS
Trinità, chiamata Battuti Bianchi, a una sola navata, ma che
decorazioni!, e la
chiesa di Santa Maria degli Angeli,
piemontesissima nell'uso dei laterizi nelle facciate esterne e con
una sorprendente pianta centrale.
Il salotto di Bra
Da
quanto ho letto, via Cavour pedonalizzata, con i suoi negozi per lo
shopping, è considerata il salotto di Bra. Ma, a dir la verità, a
me ha dato l'impressione di un salotto piazza Caduti della Libertà,
attorno alla quale si raccolgono le fascinose facciate del Palazzo del
Comune, dell'adiacente chiesa di Sant'Andrea e, voltandosi sull'altro
lato, all'inizio di corso Cottolengo, di Palazzo Mathis e della
chiesa dei Battuti Bianchi. Sarà
l'atmosfera raccolta, mentre si
intravedono le ispirazioni gotico-rinascimentali di Palazzo Traversa
da una parte (ospita il Museo Civico di Archeologia) e le piccole palazzine con i battenti sull'altro lato,
ma a me è venuto in mente un salotto; un
piccolo, delizioso angolo
che sintetizza una storia millenaria, anche nelle belle vetrine della
pasticceria Balocco e, poco più avanti, nelle proposte della
Cantinetta.
Pizzeria 480 gradi
Si può pranzare in una pizzeria
locale, dopo aver spizzicato nei food truck di Cheese? Sì, si può e
si esce poi dal locale contenti. Almeno, è quello che mi è successo
dopo aver pranzato nella pizzeria 480 gradi, in piazza XX settembre
32. Nel menù vanta
l'uso di prodotti dei Presidi Slow Food, la pizza
viene cotta
in un forno a legna a vista, con pizzaioli allegri e
pronti a tirare scherzi ai ragazzini, ma io ho preferito i plin con
ripieno di fonduta e tartufo, mantecati con burro ed erbette (buonissimi nella mescola dei sapori). Servizio gentile e veloce e poi la scoperta:
l'ottimo pane, dalla mollica saporita e intensa, che finita una fetta
se ne inizia un'altra è
una produzione propria, nel forno a legna. È
anche in vendita (ovvio che ho comprato un filone...).
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