In queste ultime settimane è tornata
d'attualità l
a linea 2 della metropolitana, a causa dei
ritardi con
cui viene presentato il progetto al Governo e il
rischio di perdere i
10 milioni di euro stanziati per il suo progetto preliminare (il
progetto dev'essere presentato entro la fine di dicembre 2017). Rotta
su Torino
non si occupa della politica cittadina o regionale né
intende farlo (ma questo non vuol dire che la sottoscritta non abbia
le proprie idee e i propri valori politici), per cui non entrerò nelle
polemiche che hanno accompagnato questo ritardo.
Mi interessa
invece sottolineare
l'importanza di questa linea metropolitana e
l'opportunità che rappresenta soprattutto per i quartieri che
attraverserà. Secondo il dossier presentato dal Comune di Torino, e
consultabile nel suo sito web, la M2 dovrà collegare
il quadrante
nord-est della città con quello sud-ovest, passando per il centro e
incrociando
la M1 a Porta Nuova (o alla Stazione Re Umberto, dipende dal tracciato nel centro storico). La sua lunghezza totale, dalla
Stazione Rebaudengo a Orbassano, è di
21 km. Il tracciato immaginato
inizia alla Stazione Rebaudengo, sul Passante Ferroviario (e, dunque, in
collegamento con i treni del Sistema Ferroviario Metropolitano che vi
passano), passa
nell'antico trincerone che separa le vie Gottardo e
Sempione e raggiunge
lo Scalo Vanchiglia, di qui, attraversata la
Dora, passerebbe sotto il centro, incrocerebbe la M1 a Porta Nuova (o a Re Umberto) e
quindi imboccherebbe
corso Duca degli Abruzzi e poi corso Orbassano,
per terminare a Orbassano. Lungo il suo percorso incontrerebbe
luoghi
di grande importanza per la vita torinese come l'ospedale San
Giovanni Bosco, il Cimitero Monumentale, il Campus Luigi Einaudi, il
centro storico, Porta Nuova, il Politecnico di Torino, Piazza d'Armi,
il Parco Rignon, Mirafiori con il suo comprensorio di fabbriche e
spazi di ricerca, la Motorizzazione Civile e il Cimitero Parco.
Il
progetto è
molto interessante anche
per come cambierà la
superficie, soprattutto nel suo tratto settentrionale:
lungo il
trincerone ristrutturato per la M2, verrebbe costruito
un parco
lineare, con la riqualificazione di piazze e
la creazione di una sorta di promenade, che arriverebbe fino allo Scalo Vanchiglia; per
Barriera di Milano un progetto che permetterebbe
la ricucitura del
tessuto urbano, 'spezzato' dal trincerone, e una riqualificazione che
darebbe valore agli edifici esistenti.
Lungo lo scalo Vanchiglia è
previsto
un progetto di riqualificazione, con la costruzione di nuovi
edifici immersi nel verde e un centro commerciale diffuso. La
Metropolitana sarebbe dunque
non solo un collegamento delle periferie
settentrionali con il centro della città,
ma anche un'occasione di
riqualificazione e di cambiamento e per questo è
molto attesa dai
residenti di Barriera Milano, un quartiere che sta facendo
enormi
sforzi per darsi una nuova identità e che avrebbe nella M2 il
volano
definitivo.
Mentre Torino ha assegnato la progettazione
alla cordata guidata dalla francese Systrà, nella
speranza di non perdere i 10 milioni assegnati dal Governo, un
recente rapporto dello
Studio Ambrosetti inserisce la città
al secondo
posto nell'Indice di Mobilità Urbana. Secondo questo studio, una
maggiore efficienza del trasporto pubblico urbano, con tempi di
spostamento in linea con quelli europei,
permetterebbe agli italiani
di risparmiare tra i 5,5 e i 7 miliardi di euro all'anno; oggi chi
vive nelle 14 aree metropolitane del Paese (Bari, Bologna, Cagliari,
Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio
Calabria, Roma, Torino, Venezia) impiega più del doppio del tempo di
chi vive a Parigi, Madrid, Berlino o Londra. Il
risparmio possibile
con un maggiore uso del trasporto pubblico riguarderebbe n
on solo il
tempo,
ma anche l'inquinamento atmosferico e acustico; a Torino solo
il 23% della mobilità avviene su trasporto pubblico. Ecco perché
c'è davvero bisogno della M2.
Commenti
Posta un commento