Alla
Reggia di Venaria Reale per l'inaugurazione della
mostra dedicata a Peter Lindbergh, ne ho approfittato per visitare altre esposizioni,
che non avevo ancora visto. La prima nella lista è stata
Giovanni
Boldini, che ho iniziato a visitare
senza particolari aspettative e
invece.
Il percorso è
cronologico e questo aiuta a seguire
l'evoluzione di questo
ferrarese dalla vita avventurosa, che lasciò
presto la città natale per formarsi a Firenze e viaggiare poi tanto,
prima di
fermarsi definitivamente a Parigi; nato nel 1841 e morto nel
1931, la sua vita è u
na cavalcata nella giovane Italia unita e nelle
sue inquietudini anche artistiche. I primi lavori con i macchiaioli,
il grande ritratto di suo padre Antonio, che fu anche suo maestro, il
cammino per arrivare alle dame parigine della Belle Epoque è
lungo e
la mostra di Venaria
lo percorre tutto. Lo fa in modo intelligente,
disseminando il percorso di
oggetti d'epoca, dai salottini alle
sculture, che introducono i quadri nel loro tempo: "Così, nella fluttuante densità delle sue pennellate, Boldini trasforma gli oggetti in sagome guizzanti come le
silhouettes delle sue modelle, con la stessa sinuosità dei divani floreali di Louis Mejorelle, dove le eleganti signore del
Tout Paris si adagiano morbidamente per farsi ritrarre dall'artista più in voga del momento" spiega uno dei pannelli informativi del percorso.
Quando si arriva alla
stagione francese, la
mostra seduce
completamente, grazie anche all'uso dei filmati del
cinema muto dell'epoca,
con le sue
Divine inafferrabili, da
Francesca Bertini in poi. Ci si
trova immersi in questo mondo di donne
bellissime, sensuali e
consapevoli, vestite con abiti e cappelli che si ammirano e invidiano
anche oggi; la prima è la
contessa di Rasty, seducente a letto, e
poi tutte le altre, fino alle sale finali, in cui troneggiano i
Ritratti di
Franca Fiorio, di
Mademosielle De Nemidoff, della
Signora
in bianco con ventagli. A chiamarle Divine è lo stesso Boldini, "per rimarcarne la femminilità seducente e la personalità magnetica, dove la bellezza non è solo puramente estetica, quanto piuttosto uno
charme aristocratico da regine del jet set internazionale" spiega un altro pannello informativo (
leggeteli tutti, hanno informazioni utili per capire l'artista e il suo tempo).
Sono ritratti di
donne di ogni età, che
raccontano una Parigi
raffinata e mondana, popolata da donne
aristocratiche ed eleganti, che guardano
diritto negli occhi
l'osservatore, che non temono gli sguardi, ma sanno mantenere
il
mistero della propria essenza. Colpiscono
le pennellate di Boldini,
che sono
rapide e vibranti come la Parigi che lo ha sedotto, e che
descrivono moda, inquietudini e volti in una sola opera. È tutto
così
diverso rispetto ai primi quadri e alle prime ricerche di
stile, siamo davanti a un artista affermato, che ha trovato il
proprio posto e che canta come pochi
la bellezza femminile e il suo
eterno mistero. Entrata senza particolari aspettative ne sono uscita
sedotta. Non perdetevi Giovanni Boldini.
Giovanni Boldini è alla
Reggia di Venaria Reale
fino al 29 gennaio 2018. L'
orario di apertura
è martedì-venerdì ore 9-17, sabato, domenica e festivi ore
9-19.30. Il
biglietto costa 14 euro, ridotto 12 euro, 8 euro per 6-20
anni, gratuito per i possessori della tessera Abbonamento Musei
(tutte le combinazioni di biglietti d'ingresso possibili, su
www.lavenaria.it
). La mostra è stata organizzata
dalla Reggia di Venaria Reale e da
Arthemisia, con la collaborazione di
Fondazione Arte Nova, che ha
fornito l'ambientazione liberty, e del
Museo Nazionale del Cinema e
dell'Archivio Nazionale Cinema d'Impresa-Centro Sperimentale
Cinematografia, che hanno fornito i brani cinematografici degli anni
10. Tutte le info su
www.lavenaria.it.
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