Il 2017 si conclude con l'annuncio di
una serie di progetti che coinvolgono o sfiorano il
Parco Dora,
la
grande incompiuta di Spina 3, dalle
potenzialità non ancora
sperimentate. In autunno
è stata stombata la Dora: l'alta soletta di cemento armato, che copriva il fiume tra via Livorno e corso
Principe Oddone, è stata eliminata, lasciando
solo un segmento centrale, che servirà da
passerella, per collegare le due rive del
fiume. In primavera la riva settentrionale della Dora stombata, sarà
sistemata a
prato, con
nuove piante e percorsi, alcuni dei quali
ciclabili, non ancora resi noti.
E le
piste ciclabili sono una
delle novità di fine anno. La Giunta Comunale ha infatti approvato
il progetto definitivo che inserisce il Parco Dora nella
Green Belt,
la cintura verde che lo collegherà al
Parco della Pellerina, non
troppo distante (una mezz'ora scarsa di passeggiata a piedi, molto
meno in bicicletta). Questa nuova pista avrà una lunghezza di
circa
3 km, il 60% sarà su strada e il 40% sui viali interni dei parchi,
partirà da via Nole, sul lato più occidentale del Parco Dora,
attraverserà corso Potenza e scenderà su via Calabria, quindi si
dividerà su
due percorsi, uno seguirà l'
ex canale della Ceronda,
mentre l'altro, superando corso Regina Margherita, entrerà
nel Parco
della Pellerina, permettendo di continuare a seguire il corso della
Dora. Il fiume del primo sviluppo industriale di Torino diventa così
vero e proprio protagonista delle aree verdi di Torino Nord (non
dimentichiamo il
Parco Colletta, alla confluenza della Dora con il
Po). L'assessore all'Ambiente del Comune di Torino
Alberto Unia
sottolinea come questa nuova pista ciclabile possa avere "
una
rilevanza su scala extraurbana", pensando a uno sviluppo "verso
il parco della Mandria, Collegno, il Castello di Stupinigi, la
ciclopista di corso Cincinnato (parco Sempione), che possa
contribuire a realizzare un circuito naturalistico che superi la
frammentarietà territoriale e porti alla ribalta il ruolo dei corsi
d'acqua che attraversano la città e la sua area metropolitana".
Obiettivi fascinosi che meritano il solito vedremo, nel senso di
manterremo l'attenzione.
Un altro progetto davvero importante per
la vivibilità del Parco Dora, e in fondo di tutte le aree verdi che
saranno coinvolte, è l'
inserimento dei chioschi, "
punti di
incontro e di socializzazione, che possono animare un parco, renderlo
più accogliente e garantire, grazie alla sua presenza costante, un
presidio per il controllo e la sicurezza del territorio",
secondo quanto sottolinea il comunicato stampa del Comune di Torino.
In questi ultimi giorni la Giunta Comunale ha approvato un bando per
la concessione di
19 aree in cui sarà possibile installare un
chiosco. I giardini e i parchi coinvolti sono, oltre al Parco Dora,
il Giardino via Nitti, il Parco Pellerina (fronte ingresso Vigili del
Fuoco - corso Regina Margherita) , il Giardino Marie (Madame) Curie
(via Servais 200), il Giardino ex Venchi Unica (via Mila-via
Arpino-via Fenoglio), il Parco via Calabria, il Parco Confluenza
pressi piazza Sofia, il Parco Crescenzio, Piazza Chiaves, il Parco
del Meisino, il Giardino Ex Rubbertex (corso Grosseto, via Ala di
Stura, via Paolo Veronese, via Reiss Romoli), via Terni (Giardino
Carmelo Gamuzza), la Cascina La Grangia (corso Unione Sovietica), il
Giardino di via Como angolo corso Novara interno 78, la Passerella
Franco Mellano angolo lungo Dora Siena, via Carcano angolo via
Ragazzoni, i Giardini Clessidra lato di Corso Turati, i Giardini
Lanzo lato via E. Stampini.
Per il Parco Dora sono previsti
due
chioschi, uno all'ingresso in via Nole, l'altro nell'area ex Vitali
(entrambi nella parte occidentale del Parco.
Cosa si chiede ai
partecipanti al bando? Si chiede un progetto per l'occupazione di
un'
area non superiore ai 30 metri quadrati, in cui trovino posto,
insieme al chiosco, un
servizio igienico aperto al pubblico,
accessibile anche ai disabili, e, elementi di qualità che verranno
valutati, il
wifi libero, un'
area baby friendly,
accessibilità ai
disabili; non saranno permessi
né la vendita di alcolici né l'uso
di bicchieri di vetro. Due chioschi per il Parco Dora (un peccato
aver dimenticato il versante di via Livorno, ma è un inizio) sono
una bella novità, soprattutto per la bella stagione, quando le
passeggiate nel Parco si concluderebbero volentieri con una bibita
rinfrescante e quattro chiacchiere seduti a un tavolino. Un progetto
che si spera si realizzi presto.
C'è infine un'altra novità che
sfiora il Parco, ma è
occasione di mobilità per il quartiere in cui
è inserito. Su piazza Baldissera, su cui insiste il lato
nord-orientale di questo polmone verde di Spina 3,
torneranno i
binari del 10: la Giunta Comunale ha approvato il progetto definitivo
di Infratrasporti.To per la realizzazione dei
400 metri di binari
tra via Cecchi e via Chiesa della Salute. Il 10, che collega
Mirafiori Sud (corso Settembrini) con l'area di corso Grosseto (via
Massari), è stato
una delle principali linee tramviare cittadine
fino al cantiere del passante ferroviario, che ha costretto a
spezzare il suo percorso in due tronconi, quello settentrionale in
autobus e quello meridionale, dal Rondò della Forca fino a
Mirafiori, in tram. Adesso torna un percorso unico, con
evidente
risparmio di tempo per i suoi utenti e con maggiori possibilità di
frequentazione del Parco Dora.
Tra tante belle notizie, un neo:
la Stazione Dora sotterranea, lungo il passante ferroviario,
che i progetti iniziali volevano già in funzione e di cui non si
hanno più notizie. Il
progetto originario voleva che fosse la
stazione di passaggio per raggiungere l'aeroporto da Porta Susa, poi
sappiamo com'è andata: il
dislivello tra il passante e l'attuale
Torino-Ceres non consentiva il collegamento; la
realizzazione di un tunnel con scale mobili e tapis roulant tra
la Stazione in superficie, su cui arrivano i treni da Ceres e
dall'aeroporto, e quella sotterranea, sul Passante Ferroviario, è stata esclusa e si è deciso di realizzare un t
unnel sotto corso
Grosseto, che si inserisca nel Passante alla stazione Rebaudengo. I
tempi saranno probabilmente
biblici, come quelli che abbiamo visto
per la realizzazione dello stesso Passante, del Parco Dora, il cui
ritardo di realizzazione è ormai decennale, e della M1, non ancora
conclusa a 10 anni dalla sua inaugurazione, ma la Stazione Dora
sotterranea, la cui struttura principale è già stata realizzata (l'allestimento e le finiture sono a carico del Comune, secondo quanto
si legge su
www.otipiemonte.it), sarebbe
un bel servizio per tutta l'area che insiste
su Spina 3 e sulla nascente Spina 4, adesso costretta a raggiungere
Porta Susa o Stazione Rebaudengo per entrare nel Sistema Ferroviario
Metropolitano.
Speruma
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