Il
9 e 10 giugno 2018 torna
Open HouseTorino, che per un solo weekend apre spazi d'architettura
generalmente chiusi al pubblico. È stata
una delle grandi sorprese del 2017 torinese, visto il grande successo della sua prima edizione,
il miglior esordio di sempre di questo format internazionale,
presente in una quarantina di città di tutto il mondo.
In attesa
della seconda edizione, a cui si sta lavorando, vi propongo alcune
delle architetture di Open House Torino 2017, raccontate dai progettisti o
dai proprietari: alcune sono riuscita a visitarle in quel week end
sorprendente di code ed entusiasmo, altre avrei voluto, ma tempo e code (che odio) sono stati tiranni. Ma bello non perderle di vista!
Iniziamo questo percorso di avvicinamento
a Open House Torino 2018 con
Casa Pomba, uno degli appartamenti
privati, che hanno svelato le diverse declinazioni del
gusto torinese
per il design. Si trova
al fondo di un cortile e per accedervi si
sale su una
fascinosa scala a chiocciola elicoidale. È abitato da
Serena, professionista della comunicazione e appassionata di
architettura, è molto
luminoso, misura
circa 70 metri quadrati ed è
stato arredato dai progettisti
Angela Tomasello e
Paolo Delponte di
Unduo, studio di architettura e design, con la collaborazione di
Andrea Zanero. "Casa Pomba ha una
storia particolare, perché è una
casa in affitto, con tutti i
vincoli immaginabili sulle possibilità di intervento. Serena, la sua
padrona, vi è arrivata dopo aver abitato in un'altra zona della
città, in un altro appartamento che avevamo arredato noi. Così quando ha
deciso di cambiare casa, è tornata chiedendoci di
utilizzare alcuni
pezzi della casa precedente. Casa Pomba porta i segni della sua casa
precedente, insomma, ed è un amalgama di cose nostre recuperate da
noi. Siamo stati praticamente i rigattieri di noi
stessi" spiegano quasi all'unisono Angela e Paolo. Che raccontano anche come
il rapporto con Serena, il continuo scambio di idee con
lei, che "ha un
profondo senso dell'abitare e le idee molto
chiare di come vivere casa sua", sia stato
uno degli elementi
caratterizzanti della progettazione. "Serena ha concetti simili
ai nostri sul modo di vivere, ama
la sedimentazione storica delle
cose, inserire in questi contesti
cose contemporanee, sono concetti
che corrispondono anche a quello che vorremmo noi. Lei ha partecipato
attivamente al processo".
Angela Tomasello e Paolo Del Ponte sulla scala elicoidale che porta a Casa Pomba
Tra gli elementi della casa precedente, "alcuni telai metallici, che sono stati
modificati per adattarli a questo appartamento; poi il
carrellino e i
cassetti d'epoca, che avevamo appositamente modificato, tagliati e
inseriti nelle mensole". La
credenza ha una bella storia:
"L'abbiamo trovata da un rigattiere, aveva un aspetto
un po'
shabby che non ci convinceva, così l'abbiamo ridipinta in
modo minimal, grigio chiaro all'esterno e grigio scuro all'interno;
la parte laterale ha una decorazione floreale, che abbiamo iniziato a
carteggiare, poi è venuto fuori un
effetto un po' consumato, che ci è
piaciuto molto, abbiamo mandato una foto a Serena ed è piaciuto
anche a lei. Così nel lato che si vede meno è rimasta la
decorazione" E qui c'è un'osservazione di Paolo: "La
credenza convive con i telai metallici, gli elementi di design,
altrimenti sarebbe venuto fuori, in effetti, un effetto un po'
shabby".
I
telai metallici, utilizzati come credenze aperte,
hanno
come ripiani piastrelle semplicemente appoggiate: "Non
sono fissate perché così Serena può cambiarle tutte le volte che
vuole. Ed essendo solo appoggiate, se si guardano da sotto si vede il
cotto". Mentre nel ripiano più alto, sono collocate
rovesciate,
con il cotto verso l'alto, in modo che, alzando lo sguardo, si veda
la piastrella. Su questi telai,
la ricchissima collezione di tazze,
bicchieri, piatti di Serena. "Ne ha tantissimi" commenta
Angela "ed è uno dei pochi clienti che
non hanno chiesto della polvere, lei capisce che se vuoi determinati effetti, ci sono
sacrifici che devi fare ed è disponibile a spolverare di più".
La
lampada, che
illumina la zona del tavolo, arriva
dalla casa precedente di Serena ed è una
Vertigo di Petite Friture:
"Ha un effetto diverso rispetto all'altra casa, perché aveva i
tetti più alti, ma avendo
un orientamento orizzontale, per cui sta
bene anche in una casa con i soffitti più bassi". L'altro
elemento che caratterizza Casa Pomba è
la carta da parati, presente
solo nell'ingresso, scelta da Serena e con motivi in cui sono
presenti scimmiette; ma sono stati
i suoi colori a
stabilire quelli del resto della casa, basati sugli ori,
la carta da zucchero, i marroni. "Una carta bellissima, con
effetti che cambiano secondo l'ora del giorno".
Dietro un arredamento che mescola passato e presente
c'è
molto lavoro di ricerca: "Lavoriamo seguendo le nostre
competenze" spiegano i due progettisti, che anche nella
conversazione, inserendosi l'uno sull'altro, a completare un ricordo
o un dettaglio, rivelano la loro complementarietà. Angela ha trovato
Made a Mano, l'azienda siciliana che produce le piastrelle,
utilizzate poi come ripiani dei telai metallici, Paolo ha scoperto il
rigattiere dei cassetti. "In realtà la ricerca è continua,
ogni volta che troviamo qualcosa di interessante la proponiamo
all'altro, su questo come sugli altri progetti. Meglio non vedere il
nostro whatsapp, tempestato di quello che vediamo, esempi di
architetture, cose di design che possono ispirarci".
Casa
Pomba è stata una delle architetture
aperte da Open House di
maggiore successo in centro, con centinaia di visite in poche ore di
apertura: "Open House porta con sé
effetti collaterali su cui
rifletti per giorni, sia per il progettista che per il proprietario
della casa. Serena era un po' choccata, positivamente, per avere aperto casa sua, ne
abbiamo poi parlato nei giorni successivi e ha commentato che è
stata un'esperienza estrema, ma appagante, perché in un periodo in
cui
si ha paura dell'altro e del diverso, per lei è stato un
bel
modo di mettersi in gioco". Il bello di Open House, secondo Angela e Paolo, è che "
si parla poi di architettura per giorni in città". "Io non mi ricordo un evento di questa portata aperto al grande pubblico, c'è anche
questa formula di successo, l'architettura abbinata alla curiosità per la vita degli altri, che indubbiamente intriga sempre ed è una bella idea" commenta Paolo.
Le fotografie sono di PEPE fotografia (
www.pepefotografia.it); info e altre immagini su Casa Pomba su
www.unduo.it.
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