Reali Sensi è un bel progetto, che invita a scoprire le
Residenze Sabaude secondo i
cinque sensi, valorizzando ogni volta percorsi diversi. Tutti
meritano attenzione, perché scoprono
chiavi di lettura diverse, e io
mi sono lasciata affascinare dalla
vista. Anche perché la promessa
del
Castello di Racconigi (CN) era piuttosto irresistibile: salire
su, alla torre guariniana, per
osservare da vicino le cicogne, che hanno vistosi nidi sui grandi vasi decorativi del tetto e che dominano il cielo di Racconigi con i loro voli calmi e silenziosi.
Così lo scorso sabato vado a Racconigi. E il viaggio inizia male: alla Stazione di Porta Susa, scopro che c'è
sciopero
fino alle ore 14, così, dopo una corsa cancellata e lunghe attese, i
progetti vanno a farsi benedire e arrivo a Racconigi
in tempo per
pranzo. Una bella insalata vegetariana, con mini porzioni di verdure
arrostite, cus cus, bruschetta al pomodoro e delizioso flan di
verdure (non sono vegetariana, è stato
casuale e piacevole), e un buon gelato con panna nel
bar Carlo Alberto, giusto
davanti al Castello, e si entra nel Parco. C'è il tempo di scoprire
che il
giardino delle peonie è fiorito e regala sempre un'ombra deliziosa,
nel primo caldo di maggio, poi una passeggiata
lungo il primo anello del Parco,
tra alberi frondosi e scorci del Castello, che danno idea della
direzione da mantenere.
Ed è finalmente tempo di
Orizzonti, la
visita dei
Reali Sensi. E qui la
prima cosa da chiarire, che io ho
scoperto
in loco.
Orizzonti non è una visita al Castello più salita
alla torre guariniana, ma è
'solo' la salita alla torre. Attraverso
scale di servizio si sale fino al sottotetto e si scopre il Castello
che gli ospiti aristocratici dei Savoia
non vedevano mai. Oltre ai
piani nobili, in cui si muovevano i principi e i loro amici, anche
gli
ammezzati, in cui viveva il personale di servizio o si
conservavano suppellettili necessarie nel lavoro quotidiano. C'è
anche una parte del Castello organizzata come
una sorta di albergo di
lusso, con piccole
suite dotate di salottini e camere da letto e con
porte d'ingresso che portavano i nomi degli ospiti temporanei al
posto dei numeri, in modo che il personale sapesse sempre in che
camera stava entrando e il tipo di servizio che doveva assicurare. Un
corridoio è anche
una piccola e polverosa pinacoteca, con grandi tele
portate da Torino, dopo l'incendio della manica tra Palazzo Reale e
Palazzo Madama, che Carlo Emanuele I volle come una lunga Galleria d'arte; in questo corridoio si capiscono le
enormi spese di manutenzione e la grande passione che si deve avere al conservare tanti reperti preziosi.
Poi c'è
una scala a chiocciola, che porta su, fino al
sottotetto, ed è l'
unica scala del Castello che arriva dal primo
piano fino all'ultimo, come non facevano le scale a disposizione dei
principi e dei loro ospiti, il che può essere letto
in due modi: il
servizio doveva essere
invisibile, non doveva 'rovinare' l'immagine
di una vita comoda e aristocratica, ma, allo stesso tempo, era il
vero padrone del Castello, perché sapeva muoversi con agilità e
abilità in percorsi sconosciuti ai principi e in grado di arrivare
ovunque.
Si arriva finalmente sul balcone della torre
guariniana e
si domina il territorio: da un lato il Parco del
Castello, con l'orizzonte chiuso
dalla collina di Torino (nelle
giornate più limpide magari si vede il Castello di Moncalieri, con
il dialogo possibile tra le due Residenze Sabaude), dall'altro
il
grande viale che arriva da Sud e che è chiuso proprio dal Castello.
Tutt'intorno, Racconigi, nella sua estensione, con
i suoi palazzi e i
suoi santuari, e a chiudere l'orizzonte
le Alpi e il Monviso. Non
sono stata fortunata: sabato scorso è iniziato con il sole, ma con
le Alpi nascoste, e quando sono salita sulla torre una grande nuvola
nera faceva intuire la
pioggia che avrei incontrato a Porta Susa, di
nuovo a Torino. Però, anche solo a immaginare le Alpi da Sud a Nord,
passando per il Monviso, dà
un'idea delle meraviglie che si possono
vedere in una giornata limpida. Tornata a terra,
un fresco e buon
aperitivo (analcolico!), di nuovo al Carlo Alberto, con vista
Castello, ed è stato tempo di rientrare a Torino (a sciopero terminato e puntualissimo treno del SFM).
Non so se il
prossimo anno o in autunno torneranno i
Reali Sensi, con nuovi
appuntamenti di
Orizzonti. Dovessero tornare,
non perdetevi la salita
alla torre guariniana, ricordandovi però che la visita vera e
propria al Castello, ai suoi salone e alle sue mostre temporanee,
non
è compresa nel percorso. Per tutte le informazioni sui Reali Sensi, il sito è
www.residenzereali.it
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