Casa Brescia è uno degli appartamenti
che ho visitato con
Open House Torino 2018. A pochi passi dalla Nuvola
Lavazza e dall'ex Tobler, è stato divertente ritrovarvi le stesse
persone incontrate in quegli spazi. Ero molto curiosa di visitare
quest'appartamento, perché
sul sito web di Open House Torino mi avevano colpito i
colori, i
tagli
diagonali e la definizione di un
nuovo doppio bagno, con la doccia in
comune. Come sarebbe stato vedere dal vero un simile
appartamento?
Non sono rimasta delusa, anche grazie alle
spiegazioni degli architetti di
Unduo, autori anche
di Casa Pomba, di
cui avevo parlato tempo fa nel blog. È stato
Andrea Zanero, che ha
seguito da vicino il progetto, a dare una
scanzonata idea del loro
lavoro: "Che bello quando entri in un appartamento e puoi
mettere come una piccola bomba dentro e puf! reinventare tutto!"
E a spingere alla
reinvenzione di quest'appartamento degli anni 60,
dal
tradizionale impianto ingresso, corridoio e stanze su di esso
affacciate, sono state essenzialmente
tre ragioni, tutte richieste
dai proprietari: uno spazio per le biciclette, un doppio bagno al
posto del solo esistente, la valorizzazione del bel panorama in
quella che era la zona notte.
Così il progetto di Unduo ha
praticamente
ribaltato gli spazi, sistemando la zona giorno, un unico locale dove ce n'erano due, al posto della zona notte e trasferendo la camera da letto nel lato del
cortile interno, anche più silenzioso, rispetto alla via pubblica.
Si entra direttamente
nel soggiorno-cucina e si ha subito davanti
lo
spettacolare panorama, da Superga al Monviso, passando per la Mole
Antonelliana, le cupole del centro e la sottostante Nuvola Lavazza.
Si capisce che i proprietari volessero poter godere di una simile
vista
durante il giorno, alzando lo sguardo o affacciandosi ai due
balconcini. Accanto all'ingresso, un
grande armadio a muro, in cui
trovano posto le biciclette, quindi il
soggiorno, con una leggera
libreria, una poltrona vintage e una curiosa madia gialla. Sull'altro
lato, la
zona pranzo e cucina: la prima è formata da un tavolo con
sedie tutte diverse, la seconda è
un'isola nera, disegnata dagli
architetti, in cui si trovano il lavandino e il piano cottura. Alle
spalle dell'isola nera,
una parete attrezzata con tre colonne,
dispensa, forno e frigo. Sia questa parete che l'armadio a muro sono
rivestiti di
cemento posato a spatola, che cita il cemento cittadino
e che dà
un'idea di unitarietà all'intero locale, in cui convivono
funzioni diverse. Il colore è
grigio, così come la poltrona del
soggiorno e il divano che separa idealmente la zona living da quella
pranzo. Il grigio e il verde delle pareti sono i
colori dominanti, non a caso: "Il
verde cita la collina, è stato un modo di far entrare l'esterno
all'interno; il grigio e i colori freddi sono ispirati dalla città".
A caratterizzare quest'appartamento ci sono i
tagli diagonali,
così insoliti nelle nostre case torinesi. Sul pavimento il
parquet di rovere,
separato dal
grès nero porcellanato da un listello di
ottone (materiale ripreso dalle maniglie), sembra
voler formare
una sorta di cono di luce; succede anche
sul soffitto,
dove il bianco centrale è limitato diagonalmente da un
sorprendente
rosa, la cui linea continua idealmente su quella dell'armadio a muro
e sulla parete diagonale che introduce alla zona notte.
E la zona
notte riserva le
sorprese caratterizzanti Casa Brescia. Il piccolo
disimpegno, in cui si trova la lavanderia, si apre al doppio bagno e
alla camera da letto. Il primo è formato da
due bagni indipendenti,
il più grande dei quali ha anche vasca e bidet; in comune, come già
detto, hanno la
doccia, che ha due porte di vetro, per permettere di
entrare da entrambi (la parete di vetro satinato sul lato del bagno
più grande, garantisce la privacy; per i due bagni,
colori brillanti
come il verde e il giallo e le
mattonelle mediterranee di Made a Mano
(intorno al lavandino del bagno più grande e del WC del bagno più
piccolo), una sorta di
firma di Unduo, ma anche un bel modo di
spezzare il colore e la forza del verde smeraldo e del giallo.
La
camera da letto ha un grande armadio di produzione industriale, che
definisce da un lato lo
spogliatoio e dall'altro, rivestito da una
tappezzeria coloratissima con pesciolini gialli e mare azzurro, la
camera da letto, con il letto vero e proprio.
La chicca è una
piccola nicchia, in cui originariamente c'era il cucinino: qui è
stato ricavato un
angolo relax, con due gradini rivestiti di legno,
che nascondono i sempre utilissimi
contenitori e che, ricoperti di
cuscini, formano uno spazio in cui leggere, consultare il computer e
godersi un momento da soli (a una parete c'è anche una piccola
libreria di leggere mensole). Mentre si apprezzano questi dettagli,
il proprietario fa notare come
gli animali siano sempre in qualche
modo presenti: i pesciolini della tappezzeria, un tonno di design tra
i gradini dell'angolo relax, un contenitore a forma di oca di Ikea
per il bagno (ma sta un po' ovunque).
A rendere speciale Casa
Brescia, a parte i colori e questi tagli diagonali che reinventano lo
spazio e riescono a esaltare persino i pilastri sopravvissuti alla
ristrutturazione, c'è la
mescola di design. Ai
pezzi appositamente
disegnati come l'isola della cucina e i suoi punti luce si mescolano
infatti oggetti
comprati dai rigattieri, come i lampadari o la
poltrona del living, e si aggiungono le numerose piante, che portano
un po' di collina all'interno; sono
rimandi continui, che rendono
l'atmosfera dell'appartamento davvero originale. Una sorpresa dietro
un edificio che neanche ci si fermerebbe troppo a guardare, passando
in Borgo Aurora.
Le foto,
dal sito web di Unduo.
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