Torinostratosferica nasce da una
boutade: come cambieresti Torino, se avessi la possibilità di
farlo,
senza vincoli e senza pregiudizi? Incontri con creativi,
architetti, visionari, esploratori urbani e imprenditori torinesi
hanno dato tante risposte diverse, alcune molto divertenti, alcune
curiose, tutte visionarie. Ed è questo che apprezzo di più in
Torinostratosferica,
la valorizzazione dei visionari. Lo noterete
anche in
Utopian Hours, che si terrà
dal 19 al 21 agosto 2018 da
Q35 (via Quittengo 35). Se n'è
già parlato su Rotta su Torino: architetti, esploratori
urbani, storytellers, urban designer, creativi e visionari che
porteranno
le loro esperienze nel mondo e in altre capitali, per
contribuire a
immaginare e disegnare la Torino del futuro. E non
solo. Ci saranno anche diverse
mostre e siamo arrivati
al punto che
mi interessa proporvi.
Tra le mostre, trovo che sarà imperdibile
Visioni da Torinostratosferica. Le risposte dei creativi, architetti
e compagnia alla domanda iniziale sono state
boutade, provocazioni,
proposte, idee, che possono essere finalmente
visualizzate grazie al
lavoro di studi di architettura e grafici appositamente coinvolti. Io
non so quali immagini ci saranno ancora, ma guardate queste due che
Tornostratosferica ha rilasciato in anteprima, per mostrarci
la
Torino che si può immaginare, lasciando da parte vincoli,
sentimentalismi e pregiudizi. Il
Borgo Po senza la Gran Madre che
chiude la sua visuale da via Po e
una corona di grattacieli che si
contrappone alla corona verde che circonda Torino. Due immagini di
grande impatto.
Quando ho visto la collina priva della Gran Madre,
con
Villa della Regina in bella vista e, soprattutto, il suo
asse
barocco così chiaro e visibile, senza la 'distrazione' costituita
dal tempio rotondo, sono rimasta affascinata e ho pensato "ok,
la Gran Madre è sopravvalutata". Non voglio, ovviamente,
l'abbattimento della Gran Madre, guai a chi la tocca, ma
mi piace il
messaggio che passa: non ci sono totem (a parte la Mole, giusto
Torinostratosferica?), Torino comunque scoprirebbe
nuovi aspetti di
se stessa da valorizzare e da sostenere. E anche questa corona di
grattacieli, che ovviamente
aborro, da buona torinese che nello
skyline cittadino apprezza solo la Mole Antonelliana, i campanili e
le cupole barocche e già il grattacielo di piazza Castello è lì
giusto perché ormai è storia: chi può dire che non ci
racconterebbe
un'altra Torino, con un'altra rete di trasporti
urbani e di rapporti umani, con nuovi lavori e nuove filosofie? Una città comunque sorprendente, che si immagina lasciando
la mente aperta, avendo una visione, seguendo le
utopie che
indicano la direzione. Non
serve dire che
Visioni da Torinostratosferica sarà la prima cosa che
vedrò alle
Utopian Hours.
Se volete saperne di più sul
programma di Utopian Hours, il link è
www.torinostratosferica.it.
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