A Trieste si mangia bene: il vantaggio
di essere
città di frontiera, tra l'Italia e la Slovenia, senza
dimenticare le influenze mitteleuropee dei secoli asburgici, tra il
mare e la montagna, con il Carso alle sue spalle. La cucina è
ricca,
è variegata, ha una propria originalità grazie alle tante
influenze. Nei giorni del
Festival del Cinema Latino Americano, ho avuto l'opportunità di mangiare
in diversi ristoranti e mi sono trovata così bene che in
alcuni sono tornata anche
nei tre giorni che ho preso per me, prima
di tornare a Torino. Vi segnalo
quelli che ho amato di più, per la
cura nella cucina, per l'accoglienza, per la location.
Ristorante Ai
Fiori
Il mio primo ristorante triestino, nel cuore di Cavana,
quartiere di viuzze tra il mare e la collina, vivacissimo alla sera,
grazie ai tanti locali. Ho mangiato qui il giorno dell'inaugurazione
del Festival, siamo arrivati tardi, ma la
gentilezza e la disponibilità dei padroni di casa non sono venuti
meno. Anzi. Gli spaghetti ai frutti di mare sono tra i migliori che
abbia mai mangiato e la cosa bella è stata vedere il proprietario
che faceva il giro tra i commensali per distribuire la pasta
avanzata e finirla, una dichiarazione d'amore alla cucina e alla buona tavola che non ho dimenticato.
Ottimi anche il pesce e il dolce e peccato per la chiusura per ferie
il giorno dopo il nostro arrivo, altrimenti sarei tornata volentieri.
Affacciato sulla bella e frondosa piazza Hortis, ha offerto anche una
bella passeggiata serale nel centro storico, per tornare verso casa
(ma quanta gente c'è di notte, in giro per Trieste!).
Piazza Attilio
Hortis 7, Trieste.
aifiori.com
L'Etrusco
È un piccolo wine bar, in una delle vie che, dai
pressi di piazza Unità d'Italia, iniziano a salire verso le colline.
Mi ha colpito per le dimensioni ridotte, per la forma irregolare
della sala, ben utilizzata dall'arredamento interno, per la vista
dalle vetrate verso cortili asburgici, per la gentilezza del
personale, sempre presente, ma mai invadente. Nella cucina di
L'Etrusco, soprattutto specialità toscane; nelle diverse volte che
vi ho mangiato ho scelto lasagne alle verdure e piatti vegani, non
perché io sia vegana, non lo sono, ma perché contenevano piccole
torte salate di stagione (deliziose!), verdure arrostite, insalate di
stagione, e mi sembrava una bella varietà. Nel loro menù, anche
carne, pesce, molti primi e, alla sera, accoglienza con
bollicine. Buonissimo anche il pane. Ci sono tornata diverse volte ed è un posto in cui tornerei volentieri a
mangiare.
Via dei Capitelli 7bis, Trieste.
www.etruscotrieste.com.
Genuino
Alle spalle di piazza Unità d'Italia, c'è una
serie di viuzze in cui ci si perde (io mi sono persa), che attira l'attenzione per i
numerosissimi ristorantini e locali. Tra questi c'è Genuino, che è
un fast food dalla filosofia molto 'verde': tutto, dalle posate ai piatti, è in materiale ecologico, per l'asporto non
fornisce l'acqua, solo tisane o succhi di frutta, perché non vende
bottiglie di plastica. Nel suo menù ci sono panini e piatti caldi,
zuppe di stagione, torte del giorno e hamburger per tutti i gusti. È
stato il mio locale salvezza nei giorni della bora, quando l'idea di
cenare fuori, con quel freddo e quel vento non mi attirava affatto.
Le insalate, vegane, di pollo, di pesce, sono ricchissime, così come
i panini, che oltre all'hamburger contengono moltissima verdura e, in
alcuni casi, frutta. L'accostamento dei sapori e le mescolanze di
frutta e verdura sono curiosi, bella anche la location, che si
allunga in una viuzza triestina e che nei giorni della bora dà idea
di casa e di caldo.
Via delle Beccherie 13, Trieste.
www.genuino.com.
Officina dei Sapori
In piazza del Ponte Rosso, l'Officina
dei Sapori ha aperto recentemente le porte e si distingue subito per
i suoi piatti mai banali, per la disponibilità del personale ad
adattarsi alle esigenze degli ospiti stranieri e per un arredamento
interno che comprende anche un piccolo pianoforte a coda (lo chef è
un buon musicista, che si diverte a suonarlo quando la cucina gli dà
tempo). Cosa si mangia? Piatti dagli ingredienti locali, abbinati a
erbe e spezie che li rendono saporiti. Nei miei ricordi, una zuppa di
zucca bella saporita, con crostini di diversa origine, anche speziati, e bocconcini di carne di maiale brasati
nella birra niente male. Tra i dolci, tiramisu, strudel e crema
catalana, che io non ho assaggiato, ma che hanno deliziato i miei commensali. C'è anche un delizioso dehors su piazza del Ponte Rosso,
da cui ci sono belle viste sul Canal Grande e sui palazzi
mitteleuropei, inutile dire che era inutilizzato quando ci sono stata
io.
Piazza del Ponte Rosso 6, Trieste.
Theresia Mittel
Bistrot
Potrei raccontarvi di altri ristoranti, ma preferisco
chiudere la mia cinquina con questo locale di atmosfere contemporanee vagamente
viennesi, che mi ha
conquistato dal primo giorno e in cui ho fatto praticamente sempre
colazione. Si trova in piazza della Borsa,
una delle più belle piazze triestine (approfittate del primo piano
per magnifiche viste!), e, oltre alle colazioni, con latte e classica
brioche alla crema (e avere
Il Piccolo sul tavolo faceva sempre una
certa impressione!), ho passato lì il primo pomeriggio di bora, con
un'amica venuta a trovarmi a Trieste. Invece di andare in giro per
moli sul mare e vie del centro, ci siamo rifugiate lì, come tanti
altri triestini, a chiacchierare, tra tè di tutti i gusti, brioche e
per me anche una fetta di torta Sacher, perché non ci siano dubbi
sui legami della città con al Mitteleuropea. Davvero un bel posto,
per godersi la città e i suoi dolci.
Piazza della Borsa 13, Trieste.
Le fotografie, a parte quelle che portano la firma di Rotta su Torino, sono dalle pagine Facebook dei locali o da Tripadvisor.
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