Le meraviglie del mondo – Le
collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia è la
prima grande mostra
organizzata dai Musei appartenenti ai
Musei Reali di Torino (Museo
d'Antichità, Galleria Sabauda, Palazzo Reale, Armeria Reale,
Biblioteca Reale). E non solo, è la prima grande mostra che
valorizza le collezioni dei Musei Reali e i
rapporti stabiliti con
altre istituzioni culturali del nostro continente, raggiungendo quel
respiro europeo che sarebbe molto piaciuto a Carlo Emanuele I, il
primo duca a
vagheggiare Torino come una grande capitale
europea.
Figlio del Duca
Emanuele Filiberto, uno dei più grandi
condottieri del Cinquecento, e della principessa
Margherita di Valois, una delle
donne più colte e raffinate del suo tempo, Carlo Emanuele fu figlio
unico, arrivato quando nessuno lo aspettava più (sua madre aveva 39
anni quando lo diede alla luce); dal padre prese lo
spirito guerriero
e l'inclinazione per le arti, dalla madre l'enorme
passione per la
cultura e per il sapere, la sintesi che fece dei
due mondi di provenienza fu una grande
ambizione per il suo Ducato,
che cercò di ampliare con rivendicazioni e pretese, un'infinita
curiosità, che lo spinse ad allacciare rapporti personali con i
sovrani più colti del suo tempo, a cominciare da Rodolfo II di
Boemia, per scambi di libri, novità e saperi, e l'idea di
trasformazione di Torino in nuova capitale attraverso l'arte e la
cultura. Con tutte le differenze del caso, si potrebbe dire che il
principe sabaudo fu
in anticipo di qualche secolo: in fondo la Torino
contemporanea sta costruendo il suo futuro anche
attraverso la
cultura e l'arte, così come lui aveva vagheggiato.
Da uomo
ambizioso, curioso e mai sazio di sapere, Carlo Emanuele I fu un
appassionato collezionista di libri, di statue antiche, di quadri, di
arazzi, quasi a voler creare una specie di
compendio del mondo conosciuto; le opere raccolte erano esposte nella
Galleria Grande, la manica oggi
perduta che univa il Palazzo Reale a Palazzo Madama e che doveva
essere davvero spettacolare, con questa straordinaria raccolta d'arte
e di storia. Si parla di
oltre 800 dipinti e 14mila volumi conservati
negli armadi delle sue residenze, di arazzi e gioielli preziosi, di
armature e di busti romani: a Torino, Carlo Emanuele I aveva raccolto
tutto quello che poteva immaginare un uomo di cultura del
Cinquecento. E parte della sua immensa collezione rivive in questa
mostra, divisa
tra la Galleria Sabauda e la Biblioteca Reale.
Per
passione e per lavoro mi è capitato di
vedere molte mostre, ne ho
consigliate tante, ma
poche volte ho pensato che sarei tornata a
rivedere una mostra di nuovo: questa è una delle poche volte che è
capitato. Voglio tornare nella Galleria Sabauda senza la folla delle
conferenze stampa, per godermi
il corridoio del secondo piano, che
vuole riprodurre quello che doveva essere la straordinaria Galleria
Grande, con la sua
sequenza di busti e di statue antiche e che dà
immediatamente l'idea di una
grande parata di storia e di cultura;
voglio tornare a vedere i
quadri grandiosi commissionati da Carlo Emanuele,
o da lui acquistati, a cominciare da quelli firmati da Paolo Veronese; soprattutto, voglio fermarmi il
tempo necessario davanti alle
armature finemente decorate,
raffinatissime, appartenute al Duca sabaudo, che fu guerriero e
poeta. E, vista la mostra in Galleria Sabauda, non si può perdere il
contributo della
Biblioteca Reale: decine di disegni di animali degli
abissi e di piante esotiche, perché il
Nuovo Mondo stava penetrando
nel Vecchio Continente non solo con le sue ricchezze metallifere, ma
anche con fauna e flora mai viste. Le raccolte dei disegni di Carlo
Emanuele sono
tra le più preziose in Europa e incuriosiscono ancora
oggi, per la precisione dei tratti e per l'immaginario cinquecentesco
che svelano.
Da una simile mostra, così curata e
ambiziosa, emerge
il ritratto di un uomo appassionato e passionale,
curioso e raffinato, attento alla propria gloria, a quella della
propria dinastia e di Dio, un uomo che ha regnato per 50 anni sul suo
Ducato
con risultati controversi e che ha lasciato un'eredità
culturale di cui
Torino continua a essere figlia. Quando vi dicono
che i Savoia furono una dinastia militare non troppo colta né molto
interessata al sapere, lasciate perdere e
venite a Torino: perdetevi
in una mostra come
Le meraviglie del mondo e poi dite se Carlo
Emanuele I e il suo mondo non vi sono entrati nel cuore.
La mostra è stata realizzata con il contributo della
Compagnia di
San Paolo e della
Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e
Culturali di Torino. E sarebbe un peccato non approfittare dei vari
appuntamenti che intorno ad essa sono stati preparati, a cominciare
dalle
visite guidate di approfondimento (18 e 28 dicembre, 6, 8, 15,
22, 29 gennaio, 12, 19, 26 febbraio, 12, 19, 26 marzo, ore 16,
comprese nel biglietto d'ingresso, info e prenotazioni
pr-to.info@beniculturali.it).
Al
Castello di Rivoli, dove Carlo Emanuele nacque, il 12 gennaio
1562, e che iniziò a rinnovare, le
visite guidate gratuite della
domenica e dei festivi, saranno dedicate in particolar modo al Duca:
"un percorso storico volto a mettere in evidenza una fase della
nostra storia poco conosciuta, ma preziosa" spiegano dal Museo.
Le meraviglie del mondo – Le collezioni di Carlo Emanuele I di
Savoia sarà aperta al pubblico fino al 2 aprile 2017
[AGGIORNAMENTO prorogata fino al 7 maggio 2017], alla Galleria
Sabauda e alla Biblioteca Reale di Torino. La visita alla mostra è
inclusa nel prezzo del biglietto dei Musei Reali (intero 12 euro,
ridotto 6 euro per 18-25 anni, gratuito per under 18, possessori
tessere Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card); fa
eccezione il 1°
gennaio 2017, quando l'ingresso alla mostra costerà 10 euro.
L'
orario di apertura segue quello dei Musei Reali: mar-dom ore 9-19;
24 e 31 dicembre, chiusura ore 14; i Musei Reali saranno chiusi a
Natale e aperti a Capodanno, con orario 11-19.
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