C'è una piccola e preziosa mostra, alla
Biblioteca Reale di
Torino, bella come tutte le mostre che lì sono ospitate. Si intitola
Carlo Promis e Theodor Mommsen, Cacciatori di pietre fra Torino e
Berlino ed è un piccolo grande omaggio a due delle più importanti
figure della storia dell'arte italiana. Carlo Promis e Theodor Mommsen
sono nomi ricorrenti e familiari per chi ha studiato, o studia,
Architettura o Storia dell'Arte: il primo è stato
un importante
architetto dell'Ottocento torinese e un
appassionato studioso
dell'architettura piemontese (quante volte l'avrò incontrato, nelle
ricerche sull'architettura militare del XVI secolo!); il secondo è
uno degli
studiosi più insigni della storia e della cultura romana,
punto di riferimento essenziale per chiunque si avvicini agli studi classici (anche lui incontrato tante volte, negli anni
universitari, quando era necessario masticare un po' di tedesco per
avvicinarsi ai testi di storia dell'architettura romana, da sempre
patrimonio degli intellettuali germanici).
Cos'avevano in comune
l'architetto piemontese e lo studioso tedesco? Lo spiega la mostra.
Entrambi erano
appassionati di epigrafia, le iscrizioni che oggi
rendono possibile conoscere abitudini e costumi romani e che erano
ovviamente essenziali nel lavoro di storico del tedesco. Mommsen
raggiungeva il Piemonte e l'amico Promis per
setacciare insieme a lui
le campagne e le collezioni private, per scoprire nuove epigrafi. Il
risultato di tanto lavoro e delle strette relazioni professionali tra
i due è un volume del monumentale
Corpus Inscriptionum Latinarum di Mommsen, la
più grande raccolta di epigrafi romane mai realizzata, dedicata
alle
epigrafi del Piemonte. "Mommsen aveva
una grande ammirazione per
Torino: la definiva 'la capitale degli studi seri' e ne lodava le
biblioteche, gli archivi, i musei, l'Accademia delle Scienze. Grazie
a Mommsen, Torino
fu proiettata in una dimensione europea che ne fece
davvero una capitale culturale capace di confrontarsi con altre; la
cultura intesa come riscoperta della proprie origini antiche e
ricostruzione di un passato lontano fu uno strumento per acquisire e
rafforzare anche un percorso di unificazione politica" spiega il
comunicato stampa della mostra. La Biblioteca espone anche un'eccezionale collezione di epigrafi
cristiane, l'iscrizione di un soldato britanno, per la
prima volta a Torino, e altre lapidi del Museo di Antichità, che furono al centro dell'attenzione di Mommsen e di Promis.
Con Promis e Mommsen, insieme alla Biblioteca Reale, ritorna, ancora una volta,
il legame tra
Torino e la Germania, che quest'anno è particolarmente celebrato
dalla rassegna
Torino incontra Berlino e dal
Salone del Libro, di cui
la Germania è Paese ospite.
Carlo Promis e Theodor Mommsen,
Cacciatori di pietre fra Torino e Berlino, curata da Silvia Giorcelli
Bersani dell’Università di Torino, è alla
Biblioteca Reale, in
piazza Castello 191,
fino al 26 giugno 2015. Gli
orari di apertura
sono da lunedì a venerdì dalle 8.15 alle 18.45, sabato dalle 8.15
alle 13.45. L'
ingresso è libero.
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