Alle spalle di Stazione Dora, tra
corso
Mortara e via Stradella, c'è un reticolo di vie di una Torino antica
e preziosa, chiamata
Borgata Tesso. E' un reticolo che appartiene a
quella che fu la
Borgata di Lanzo, costruita appena
fuori la cinta
daziaria della strada di Lanzo (l'attuale via Stradella). A
caratterizzare questa piccola borgata ci furono anche la costruzione
della
Torino-Ceres, che nel 1866 creò una sorta di trincerone nel
quartiere, e l'apertura del
canale Ceronda, che, nel 1869, favorì
l'arrivo di piccole industrie e delle conseguenti case operaie. Nel
corso dei decenni, l
a presenza della vicina Dora favorì
l'insediamento dell'industria pesante nell'area, basti pensare ai
grandi stabilimenti della Michelin o della Fiat, poi, con l'abbandono
degli stabilimenti e la realizzazione di Spina 3, con il Parco Dora e
i nuovi quartieri residenziali, Borgata Tesso è rimasta come
una
piccola e preziosa testimonianza di una Torino novecentesca e
operaia, con edifici di una certa dignità architettonica e un
melting pot tutto da gestire.
Dal 2009, c'è stata un'
opera di
riqualificazione della Borgata, nell'ambito dei Piani Integrati per lo Sviluppo Locale, il cui scopo è stato quello di
'ricucire' le zone rimaste tradizionalmente separate, a causa dei trinceroni ferroviari o delle grandi industrie,
ai quartieri soggetti alle grandi trasformazioni, come Spina 3 o Spina 4. Per la Borgata Tesso è stato realizzato
un progetto per la risistemazione del suolo pubblico, in modo da ridurre il traffico e valorizzare lo spazio urbano per i cittadini. Corso Brin, l'asse principale del
quartiere, è stato dotato di un'isola spartitraffico, con una nuova
illuminazione pubblica. Via Gachino è stata ripavimentata, i suoi
incroci sono stati rialzati, in modo da garantire una maggiore
sicurezza ai pedoni, il tracciato stradale è stato realizzato con
cubetti di porfido, che riportano indietro nel tempo e appaiono in
linea con l'architettura fascinosamente antica degli edifici; il suo
lato orientale è stato arricchito di un'area verde, con doppio
filare di alberi, panchine e spazio gioco per i bambini, diventata
uno dei punti d'incontro per i residenti.
A questo progetto
urbanistico-architettonico è stato affiancato
un progetto economico-sociale. Nel 2008
FaciliTo ha favorito l'insediamento di
nuove attività nell'area e ha sostenuto quelle già esistenti,
attraverso finanziamenti a tasso agevolato e, in parte, a fondo
perduto; ci sono state consulenze per lo sviluppo dell'attività e
per il reperimento di locali nell'area. 49 imprese hanno usufruito
del servizio di consulenza, 23 sono state incubate, dopo la
valutazione del progetto di investimento e, infine, 14 hanno
presentato domanda di finanziamento e hanno ottenuto i contributi
economici. Sono così nate panetterie, gastronomie e locali di
tradizione non solo italiana, accanto a pasticcerie, ristoranti e
studi professionali che si rifanno alla cultura delle regioni
italiane.
Nel 2008 è stata costituita
l'Associazione Tesso, i
cui obiettivi principali sono migliorare le capacità attrattive del quartiere, attraverso una mappa delle attività commerciali e delle risorse professionali presenti, favorire la conoscenza e l'integrazione
tra gli abitanti del quartiere e, quindi, svegliare orgoglio e senso
di appartenenza. Non è cosa facile, anche perché, come spiega
la presidente dell'Associazione Simona Vlaic, un architetto che con
la collega Emanuela Guarino ha portato qui il proprio studio,
il
melting pot è piuttosto curioso. Un terzo dei residenti è immigrato da altri Paesi, i
giovani e le famiglie giovani
sono in larga parte di origine straniera, marocchini e romeni
in
primis,
gli anziani sono italiani di origine meridionale, gli operai
degli anni 50, che hanno visto i propri figli spostarsi in altri
quartieri e che però non hanno abbandonato le case in cui hanno
passato tutta una vita.
Come mettere insieme persone che condividono
proprio solo i palazzi in cui vivono, ma che hanno lingue, religioni
e stili di vita diversi? Una delle proposte principali è
l'organizzazione di eventi periodici come feste di via, mercatini,
spettacoli, notti bianche, che favoriscano la valorizzazione
dell'interculturalità, trasformandola in
elemento di forza e di
identità della Borgata.
Partecipa agli sforzi di valorizzazione del
territorio anche
l'arte, che si vede un po' ovunque, persino nei cassettoni dell'immondizia, ridipinti in modo creativo lungo via Giachino. In pochi anni Borgata Tesso si è arricchita
di
quattro murales, due in via Salvini, uno, all'ingresso del Caffè
Neruda, raffigurante Nelson Mandela, e uno, forse il più famoso
della Borgata, all'angolo tra corso Brin e via Giachino, raffigurante
un piccione e realizzato grazie alla Fondazione Contrada Torino. La
vocazione prossima ventura di Borgata Tesso potrebbe essere quella di
galleria d'arte a cielo aperto, come in fondo è già la zona
Campidoglio, poco più a sud? L'11 e 12 aprile, durante la festa per
il primo anniversario degli
Street Art Tour Torino (del
tour classico e di quello
in Parco Dora e Borgata Tesso si è già parlato su Rotta su Torino), verranno
realizzati altri
sei murales, sparsi sui muri ciechi di via Giachino
e via Cambiano. Sarà un'occasione per tornare a parlare di questa
piccola Borgata di strade tranquille, architetture basse e colorate,
residenti in cerca di un'identità e una storia in comune.
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