FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Com'era via Roma, prima della demolizione

Via Roma è una delle vie dello shopping cittadino, cambiato nei decenni come è cambiata la nostra società. Tutti sappiamo che è stata ricostruita in epoca fascista, nel 1936, è evidente soprattutto nell'ultimo tratto, da piazza San Carlo a piazza Carlo Felice, dove l'architettura razionalista non cita più quella storica torinese, come sì succede nel primo tratto, ma si esprime in tutta libertà. Sin dalla sua nascita, come asse principale del primo ampliamento della città, nel XVII secolo, via Roma, allora via Nuova, da piazza Castello alla Porta Nuova, è stata una delle vie più importanti e più prestigiose di Torino, perpendicolare a via Garibaldi, diretta da piazza Castello verso Ovest e la Francia.


Prima della ricostruzione degli anni '30, via Roma non aveva i portici, era più stretta e aveva l'aspetto austero caro a Carlo di Castellamonte, l'architetto che la disegnò. I portici furono previsti, per volere di Cristina, la Duchessa Reggente, solo in piazza San Carlo, così da accentuare il suo carattere aulico e di place Royale. Dobbiamo immaginarci insomma via Roma più come via Garibaldi che come via Po, con marciapiedi stretti e una vocazione commerciale che si manifestava anche nella Galleria Nazionale, andata perduta con la demolizione; tra i piccoli e grandi gioielli persi con la ristrutturazione della via, anche l'edificio del cinema Ghersi, che era stato costruito all'inizio del XX secolo, arretrato, rispetto al filo della via, e già con i portici, in vista di un'eventuale ricostruzione di via Roma, ma non fu sufficiente per evitare la sua fine (vedi la prima foto, in alto a sinistra).


La riqualificazione della via significò anche la scomparsa di molti negozi; non tutti i commercianti ebbero infatti le possibilità e capacità economiche di aspettare la costruzione dei nuovi locali e chiusero definitivamente l'attività oppure si trasferirono altrove. Solo i più grandi e più importanti aspettarono la ricostruzione in strutture provvisorie, poste in piazza San Carlo.

Negli ultimi decenni di vita, via Roma non aveva più lo splendore che dovette caratterizzarla nei secoli precedenti; sapendo che sarebbe stata prima o poi ricostruita, i proprietari dei palazzi non eseguirono più i lavori di manutenzione: la più importante via del centro presentava così un aspetto trascurato quando non fatiscente. La demolizione, che ha riguardato interi isolati, in condizioni igieniche precarie, ci ha fatto perdere la memoria della Torino passata, ma ha ridato dignità a una via importante, ancora oggi tra le predilette dei torinesi per le passeggiate e lo svago.

Le fotografie sono state tratte dal web, in particolare da Torino Sparita del forum skyscrapers.com


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