Metropolitana 2 punto e capo? Non si
sa, non si capisce, ma così parrebbe. Della M2 si è già parlato su
Rotta su Torino, sopratutto del suo percorso nel quadrante
settentrionale della città. Ricordate? Doveva partire da
stazione Rebaudengo, così da essere direttamente collegata ai treni delle
linee del
Sistema Ferroviario Metropolitano, poi, attraverso il
'trincerone ferroviario' di
via Gottardo, doveva toccare l'Ospedale Giovanni
Bosco e raggiungere l'antico
Scalo Vanchiglia, con un percorso che
avrebbe dato vita a una sorta di parco lineare,
una promenade che avrebbe rivalutato anche le zone circostanti; poi, superato lo Scalo Vanchiglia, avrebbe sfiorato il
Campus Einaudi, sarebbe entrato in
centro, avrebbe raggiunto il
Politecnico per infilarsi sotto
corso Orbassano e di lì raggiungere
il
Cimitero Sud. Grazie a questo progetto si era avviata anche
l'ideazione
della Variante 200, che avrebbe dovuto 'ricucire' i
quartieri sorti ai lati del trincerone ferroviario e riuniti proprio dalla realizzazione della
metropolitana e della
promenade sopra di essa.
Il progetto noto della M2 (sin) e quello presentato al TIEF (ds)
Bene,
dimenticate
tutto. Il primo campanello d'allarme sulla realizzazione della M2 è
arrivato pochi giorni fa, quando al
Turin Islamic Economic Forum (TIEF),
Giovanni Currado, Amministratore Delegato di Infra.To, ha presentato ai potenziali
investitori musulmani
un tracciato mai
visto delle linee metropolitane cittadine. Secondo la slide, il
percorso della M2 rimarrebbe invariato nella parte meridionale, ma,
una volta superato il centro, in zona Porta Nuova, si dirigerebbe
verso Regio Parco e di lì raggiungerebbe
San Mauro, lasciando a un
lato sia il 'trincerone', e la conseguente riqualificazione, di
Barriera di Milano, sia lo scalo Vanchiglia, per non parlare della
Variante 200 su cui si contava per rilanciare il mercato immobiliare
e il mix sociale. Ma non solo: sempre da zona
Porta Nuova, partirebbe
la M3, di cui non si è mai parlato prima,
in
direzione Juventus Stadium e aeroporto, utilizzando il
tunnel della Torino-Ceres, da
Stazione Dora a Madonna di Campagna, che rimarrebbe altrimenti in
disuso non appena entrerà in funzione il
tunnel ferroviario di corso
Grosseto, che permetterà ai treni in arrivo dall'aeroporto di
infilarsi nel Passante Ferroviario. Una decina d'anni di progetti
rivoluzionati in pochi istanti e
all'insaputa di tutti, compresi i
circa 80mila abitanti di Barriera di Milano, che aspettano la M2 come
manna nel deserto e che rimarrebbero esclusi da ogni collegamento sotterraneo verso il centro.
Viste le reazioni molto perplesse, l'assessore ai Trasporti
Maria Lapietra ha assicurato
quasi subito che non c'erano cambiamenti ai progetti della M2 e che
il progetto presentato da Currado
non era noto al Comune. Insomma, Currado avrebbe agito
all'insaputa dell'assessore. Sembrava una questione
chiusa, fino a un paio di giorni fa, quando Lapietra è stata
ascoltata in Consiglio Comunale e ha lanciato il sasso: "
Non
esiste ancora un tracciato definito della linea 2 della
metropolitana". Quindi quel tracciato che parte dalla Stazione
Rebaudengo, passa per il tincerone e poi arriva al Cimitero Sud, che
cosa è, esattamente? Su quel progetto è stata indetta
una gara
internazionale con base d'asta a 7 milioni, che chiedeva la
progettazione della linea
con 27 fermate per 14 km di tracciato,
prevedendo anche le
due diramazioni, una, a nord,
verso Pescarito, e
l'altra, a sud,
verso piazza Caio Mario. Alla gara hanno partecipato
alcuni dei più
importanti studi d'architettura e ingegneria italiani e
internazionali: "Una storica società romana come la 3TI che si
è associata ai francesi di Arcadis e alla torinese Carlo Ratti
associati. La milanese Alpina corre insieme con un'altra società
francese (Egis Rail) e con lo studio dell'architetto Franco
Mellano. Lo studio di Alberto Rolla, altra importante realtà
torinese, lavora con i genovesi D'Appollonia e i milanesi di Sc
Sembelli. La torinese Geodata collabora con Arup, sede a Londra e di
fatto una multinazionale della progettazione, e con gli olandesi di
Kpmg esperti di piani finanziari e tra le più importanti società di
revisione ed advisory. L'architetto Benedetto Camerana lavora con la
società di ingegneria svizzera Lombardi. Poi ci sono gli spagnoli di
Sener Ingenieria y Sistema a fianco della torinese Teknema progetti.
La parigina Setec lavora insieme alla Recchi engineering e alla
Musinet, società di progettazione della Sitaf. Del gruppo fanno
anche parte le società di progettazione delle ferrovie francesi
(Systra) e italiane (Italferr) che si sono associate con Tecnimont e
lo studio AI Group che ha tra i soci l’architetto Attilio
Bastianini ex parlamentare del partito liberale. Gli austriaci di
Ceoconsult fanno squadra con i romani di Team e i londinesi di Rendel
Limited. In corsa c'è anche la società di progettazione delle
ferrovie del Belgio (Tractebel) e la Roksoil, azienda fondata dall'ex
ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi che gareggia in team con
gli spagnoli di Idom"
scriveva La Stampa alcune settimane fa,
con una certa, comprensibile soddisfazione.
Adesso
si cade un po'
dalle nuvole: quanti anni e quanti euro si sono persi, se "un
tracciato vero e proprio a oggi non c'è?" Lapietra ha anche
aggiunto: "Con i progettisti [
i vincitori della gara internazionale, che verranno decretati nei prossimi mesi, prima dell'estate NdRSTO], inizieremo insieme
il progetto del
percorso definitivo, che verrà studiato sulla base della domanda sia
attuale, sia potenziale. Sulla base dei dati risultanti, insieme
anche alla
partecipazione dei cittadini, verranno definiti il
tracciato e le stazioni utili al territorio e alla cittadinanza". Al TIEF, ha detto ancora Lapietra, Currado ha presentato "suggestioni, per dimostrare a qualcuno interessato a investire in città che Torino è in via di espansione e che necessità di infrastrutture nuove che devono essere finanziate".
In questo blog
non amo parlare di politica, non penso sia il
compito di un blog nato per raccontare le cose belle della città e
per sostenere le sue capacità di attrazione turistica. Qui non c'entrano tanto le
idee politiche di ognuno,
c'entra l'immagine di Torino: c'era un progetto, con
i suoi studi di fattibilità e il suo percorso disegnato; in un
importante forum internazionale, che Torino organizza per presentare
le proprie eccellenze ai potenziali investitori, è stato presentato
un altro progetto, di cui nessuno sapeva niente, nemmeno l'assessore,
a quanto pare; e lo stesso assessore finisce con il dire che al
momento non c'è nessun progetto. Prendiamo per buono tutto, senza
alcuna perplessità: ma agli investitori musulmani,
con quale
credibilità si potrà parlare in futuro della M2?
In attesa di
ulteriori sviluppo e senza i popcorn in mano, perché
si sta giocando
con l'immagine della città e con la sua credibilità internazionale.
grazie ...
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