La Torino immaginata dalla nuova Giunta Comunale inizia a prendere forma.
Molti sì ai progetti avviati nel
passato, anche se non senza dolore, come nel caso dell'area ex
Westinghouse,
qualche confusione sui progetti infrastrutturali,
a cominciare dalla M2,
qualche cambiamento di fascino, come quello appena immaginato dal
vicesindaco
Guido Montanari per il Palazzo del Lavoro.
Capolavoro
di
Pier Luigi Nervi,
il Palazzo del Lavoro, primo edificio torinese per chi
arriva da Sud, è una delle strutture
ereditate da Italia 61, a cui
Torino non ha mai saputo assegnare un ruolo dignitoso, all'altezza
del suo fascino architettonico. Sotto i fascinosi pilastri di Nervi,
con i capitelli che diventano una grande raggiera è stato immaginato di tutto, da un
Museo
dell'Aviazione a un
Sony Center berlinese in versione sabauda, fino
all'inevitabile
centro commerciale, che sembrava essere la
destinazione definitiva, associata al
sottopassaggio di corso Unità
d'Italia, che avrebbe snellito il traffico d'ingresso e di uscita da
Torino. All'idea di un altro centro commerciale, a poche centinaia di
metri dall'8 Gallery del Lingotto, si era fieramente opposto il
Movimento 5 Stelle, che, arrivato al Governo della Città,
ha rivisto
parzialmente la propria contrarietà.
Guido Montanari non rinnega
più una
shopville, sotto quella magnifica volta, ma le offre
una
valenza 'culturale' affiancandola a un Museo legato alla storia
industriale della città, un
Museo della Tecnica. Vi troveranno posto
alcuni dei
reperti conservati al
Politecnico e nell'Archivio
Scientifico dell'Università di Torino, che sta lasciando l'ex
Manifattura Tabacchi. Come
sottolineava la Repubblica qualche giorno
fa, "in questo modo il Comune risolverebbe con una mossa due
intricate questioni: da un lato lo smembramento del Centro museo e
documentazione storica del Politecnico, causato dal venir meno della
sede di via Cavalli e il rischio di chiusura dell’Archivio
scientifico e tecnologico dell'Università che dovrà lasciare l’ex
Manifattura Tabacchi". Il Museo occuperebbe
circa 4mila metri
quadrati, che non sono tantissimi, nella grande struttura di Nervi,
ma sono utili
a dare un'idea di quello che Torino ha rappresentato
nella storia industriale del nostro Paese.
Intorno al Museo,
ancora tutto da immaginare, sorgerebbero il centro commerciale, a cui
Montanari si era fieramente opposto e che, promette adesso, avrà
molte "
migliorie". L'idea del vicesindaco è infatti
mitigare
l'impatto della sua realizzazione con la
salvaguardia degli alberi
intorno al Palazzo del Lavoro. Sono ancora solo idee e
vagheggiamenti,
non ci sono progetti chiari che raccontino la
divisione degli spazi all'interno del Palazzo del Lavoro,
l'allestimento del nuovo Museo e l'area riservata alla shopville. Ma,
siccome la Giunta di Chiara Appendino sta rivedendo molti progetti,
tirando fuori vecchie e nuove idee, è tornata in auge
la ruota
panoramica, immaginata in passato prima al Parco del Valentino e poi a Italia 61. Con
il Palazzo del Lavoro trasformato in centro commerciale più Museo
della Tecnica e con la valorizzazione di tutta l'area di Italia 61,
la Ruota Panoramica sarebbe
un'ulteriore attrazione per spingere i
turisti verso sud, dal Museo dell'Automobile, alla Ruota, fino al
Centro Commerciale e al suo Museo. Potrebbe essere
un bel polo
turistico-culturale (non dimentichiamo, a poche centinaia di metri,
il Lingotto con la Pinacoteca Agnelli e Eataly!), per l'ingresso di
Torino da Sud.
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