FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Sculture e disegni di Gio' Pomodoro, al Museo Accorsi

La mostra che il Museo Accorsi dedica a Gio' Pomodoro fino al 10 settembre 2017 inizia nel cortile, con una bella scultura, capace di dialogare con le sue statue e i suoi colori.


Poi, nelle sale che il Museo riserva alle sue mostre temporanee, Gio' Pomodoro – L'opera scolpita e il suo disegno offre una bella panoramica sul lavoro dell'artista marchigiano. E bisogna intendere artista nella sua accezione più ampia, avendo la curiosità e lo studio come basi fondamentali: scultura, pittura, gioielleria, artigianato, design e anche architettura, geometria, letteratura, poco sfugge a Gio' Pomodoro. Nella mostra ci sono quadri che preparano le grandi opere scultoree, ci sono i modelli di monumenti e sculture, ci sono poi anche le sculture di bronzo, realizzate anche con tecniche care alla gioielleria. Tensioni e Superfici in tensione nascono grazie alla fusione: ""Fusioni ricavate da gessi in cui erano stati inglobati elementi in tessuto sottoposti a fortissime tensioni deformanti, soltanto parzialmente controllabili, fino all'indurimento definitivo" spiega Martina Corgnati nella cartella stampa della mostra. E Pomodoro non era interessato solo agli oggetti ricavabili dai modelli di gesso, ma anche allo spazio creato nel gesso, una volta estratti gli elementi in tessuto: in mostra c'è una scultura che rivela il lavoro della deformazione anche nel gesso, testimonianza ulteriore della curiosità del marchigiano. Le sculture in bronzo esposte, eleganti nelle loro deformazioni e nella loro definizione dello spazio concava e convessa, sono di dimensioni ridotte, ma danno un'idea dell'effetto delle grandi opere realizzate da Pomodoro con la stessa tecnica.


Molti i disegni e i quadri, realizzati su carta appositamente lavorata, per preparare nuovi progetti. L'uso dei colori, della geometria, della luce affascinano continuamente: "Nel suo studio di Querceta o a Milano, il Maestro disponeva a terra enormi fogli di carta, fatti arrivare appositamente dalla Spagna, e, con grandi pannelli, stendeva, velatura su velatura, gli acquarelli: il rosso e il blu, il giallo e il verde, l'ocra e gli ossidi. Terminato il lavoro, l'acquarello, gigantesco, veniva montato sul telaio ed esposto a parete: i colori esplodevano come fuochi d'artificio" commenta il comunicato stampa. E in quest'esplosione di fuochi d'artificio ci sono i Soli, un ciclo di opere che esalta il sole nel suo ruolo sia fisico che politico, come fonte di vita, di benessere e di nutrimento.

Nel suo percorso artistico, Pomodoro si è sempre lasciato incuriosire dalle nuove tecniche, introdotte dal progresso e dalla sua velocità, soprattutto negli anni 50 e 60. Nei mesi scorsi, il Museo Ettore Fico ha ospitato una mostra dedicata a Bruno Munari, in cui si sono affrontati anche gli anni 50 e 60 e il loro ruolo nell'arte e nel design, grazie all'introduzione del computer e di nuovi strumenti interpretati anche in chiave artistica. Varrebbe la pena approfondire la conoscenza di quel ventennio, così cruciale nella storia italiana, per l'evoluzione del costume, della società e dell'arte, grazie alle nuove invenzioni e alla loro diffusione.


Ma la cosa che più mi ha colpito di questa mostra, è la ricerca eclettica di Gio' Pomodoro, l'impossibilità di rinchiuderlo in una disciplina artistica, l'importanza della geometria e delle sue proporzioni nei suoi studi. Guardavo i quadri, studio di progetti da realizzare, e pensavo alla mostra in corso alla Biblioteca Reale, Intorno a Leonardo, che espone i disegni degli artisti del Rinascimento italiano, per preparare le loro opere. Disegni in cui la geometria e le sue proporzioni avevano un ruolo essenziale, in cui la scultura e l'architettura si mescolavano e dialogavano. Gio' Pomodoro come un moderno Leonardo, interessato a tutte le novità, curioso di tutte le discipline, capace di trasformare in opere d'arte anche gli studi delle sue creazioni. Una mostra, al Museo Accorsi, che invita a scoprire uno dei maestri dell'arte italiana del XX secolo (era nato nel 1930 a Orciarno di Pesaro ed è morto a Milano nel 2002) e che scopre, ancora una volta, come le personalità più coinvolgenti siano sempre quelle che non accettano confini e che sintetizzano culture e inquietudini.

Gio' Pomodoro – L'opera scolpita e il suo disegno è al Museo Accorsi-Ometto, in via Po 55, fino al 10 settembre 2017; l'orario di apertura è martedì-venerdì ore 10-13 e 14-18, sabato, domenica e festivi ore 10-13 e 14-19. Il biglietto d'ingresso costa 8 euro, ridotto 6 euro (per studenti fino a 26 anni, over 65), gratuito con Abbonamenti Musei; con visita guidata (sabato e domenica ore 11 e 17.30) 12 euro, ridotto 10 euro, con Abbonamento Musei 4 euro. Tutte le info su www.fondazioneaccorsi-ometto.it.


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