La mostra che il
Museo Accorsi dedica a
Gio' Pomodoro fino
al 10 settembre 2017 inizia nel
cortile, con una
bella scultura, capace di dialogare con le sue statue e i suoi
colori.
Poi, nelle sale che il Museo riserva alle sue mostre
temporanee,
Gio' Pomodoro – L'opera scolpita e il suo disegno offre
una bella panoramica sul lavoro dell'artista marchigiano. E bisogna
intendere
artista nella sua accezione più ampia, avendo la curiosità
e lo studio come basi fondamentali: scultura, pittura, gioielleria,
artigianato, design e anche architettura, geometria, letteratura,
poco sfugge a Gio' Pomodoro. Nella mostra ci sono
quadri che
preparano le grandi opere scultoree, ci sono i
modelli di monumenti e
sculture, ci sono poi anche le
sculture di bronzo, realizzate anche con
tecniche care alla gioielleria.
Tensioni e
Superfici in tensione
nascono grazie alla fusione: ""Fusioni ricavate da gessi in
cui erano stati inglobati elementi in tessuto sottoposti a fortissime
tensioni deformanti, soltanto parzialmente controllabili, fino
all'indurimento definitivo" spiega
Martina Corgnati nella
cartella stampa della mostra. E Pomodoro non era interessato solo
agli oggetti ricavabili dai modelli di gesso, ma anche
allo spazio
creato nel gesso, una volta estratti gli elementi in tessuto: in
mostra c'è una scultura che rivela il lavoro della deformazione
anche nel gesso, testimonianza ulteriore della curiosità del
marchigiano. Le
sculture in bronzo esposte, eleganti nelle loro
deformazioni e nella loro
definizione dello spazio concava e
convessa, sono di dimensioni ridotte, ma danno un'idea dell'effetto
delle grandi opere realizzate da Pomodoro con la stessa tecnica.
Molti i disegni e i quadri, realizzati su
carta appositamente
lavorata, per preparare nuovi progetti. L
'uso dei colori, della
geometria, della
luce affascinano continuamente: "Nel suo studio
di Querceta o a Milano, il Maestro disponeva a terra enormi fogli di
carta, fatti arrivare appositamente dalla Spagna, e, con grandi
pannelli, stendeva, velatura su velatura, gli acquarelli: il rosso e
il blu, il giallo e il verde, l'ocra e gli ossidi. Terminato il
lavoro, l'acquarello, gigantesco, veniva montato sul telaio ed
esposto a parete: i colori esplodevano come fuochi d'artificio"
commenta il comunicato stampa. E in quest'esplosione di fuochi
d'artificio ci sono i Soli, un ciclo di opere che esalta il sole nel
suo ruolo sia fisico che politico, come fonte di vita, di benessere e
di nutrimento.
Nel suo percorso artistico, Pomodoro si è sempre
lasciato
incuriosire dalle nuove tecniche, introdotte dal progresso e
dalla sua velocità, soprattutto negli anni 50 e 60. Nei mesi scorsi,
il
Museo Ettore Fico ha ospitato una
mostra dedicata a Bruno Munari,
in cui si sono affrontati anche gli anni 50 e 60 e il loro ruolo
nell'arte e nel design, grazie all'introduzione del computer e
di nuovi strumenti interpretati anche in chiave
artistica. Varrebbe la pena approfondire
la conoscenza di quel
ventennio, così cruciale nella storia italiana, per l'evoluzione del
costume, della società e dell'arte, grazie alle nuove invenzioni e
alla loro diffusione.
Ma
la cosa che più mi ha colpito di questa
mostra, è
la ricerca eclettica di Gio' Pomodoro,
l'impossibilità di
rinchiuderlo in una disciplina artistica, l'importanza della
geometria e delle sue proporzioni nei suoi studi. Guardavo i quadri,
studio di progetti da realizzare, e pensavo alla mostra in corso alla
Biblioteca Reale,
Intorno a Leonardo, che espone i disegni degli
artisti del Rinascimento italiano, per preparare le loro opere.
Disegni in cui
la geometria e le sue proporzioni avevano un ruolo
essenziale, in cui
la scultura e l'architettura si mescolavano e
dialogavano. Gio' Pomodoro
come un moderno Leonardo, interessato a
tutte le novità, curioso di tutte le discipline, capace di
trasformare in opere d'arte anche gli studi delle sue creazioni. Una
mostra, al Museo Accorsi, che invita a scoprire
uno dei maestri dell'arte italiana del XX secolo (era nato nel 1930 a
Orciarno di Pesaro ed è morto a Milano nel 2002) e che scopre,
ancora una volta, come
le personalità più coinvolgenti siano sempre
quelle che
non accettano confini e che sintetizzano
culture e
inquietudini.
Gio' Pomodoro – L'opera scolpita e il suo disegno
è al
Museo Accorsi-Ometto, in via Po 55,
fino al 10 settembre 2017;
l'
orario di apertura è martedì-venerdì ore 10-13 e 14-18, sabato,
domenica e festivi ore 10-13 e 14-19. Il
biglietto d'ingresso costa 8
euro, ridotto 6 euro (per studenti fino a 26 anni, over 65), gratuito
con Abbonamenti Musei; con visita guidata (sabato e domenica ore 11 e
17.30) 12 euro, ridotto 10 euro, con Abbonamento Musei 4 euro.
Tutte
le info su
www.fondazioneaccorsi-ometto.it.
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