Da officina di treni a officina di idee e cultura. È la
definizione che ha dato delle
nuove OGR Giovanni Quaglia, il
presidente della
Fondazione CRT, e visitandole in anteprima, in
attesa del
30 settembre 2017 dell'inaugurazione, non potrebbe esserci
sintesi più felice.
Mille giorni di cantiere e un
investimento di
100 milioni di euro da parte della Fondazione, hanno trasformato le
antiche officine in cui venivano riparati i treni, in un complesso di
grande fascino architettonico, in cui le
reminiscenze del passato si
mescolano alle
proposte del futuro, in una c
ontaminazione davvero
suggestiva. Nella visita offerta in anteprima
a giornalisti e
blogger, è tornato molto spesso il concetto di
Cattedrale per
definirle e guardando a queste navate di pietra e laterizi, con le
capriate in acciaio a ritmo regolare, non verrebbe in mente migliore definizione;
cattedrali del lavoro, che è bello non aver
perduto.
Le OGR, in corso Castelfidardo, hanno
forma a H: nella
manica nord saranno ospitate le
arti contemporanee, con mostre,
spettacoli, concerti, spettacoli teatrali e realtà virtuale
immersiva (uno degli spazi più affascinanti è il cosiddetto
Duomo, una sala alta 19 metri, in cui i vagoni venivano messi in verticale per essere riparati e che adesso ospiterà simposi e conferenze);
nella manica sud ci sarà un
hub dell'innovazione, per la
ricerca e start up, con particolare attenzione per l'industria
creativa; nel
transetto che unisce le due maniche,
Snodo offrirà
un'ampia panoramica sull'
enogastronomia, in particolare piemontese, e
sarà aperto
7 giorni su 7 a una
taste experience diretta ai diversi
pubblici che frequenteranno le OGR, con due ristoranti, un'area
lounge, un cocktail bar, uno smart bar, con un
tavolo lungo ben 25
metri, che permetterà anche la socializzazione tra i clienti.
Ci
sarà tempo per tornare a parlare delle
ambizioni delle nuove OGR,
perché irromperanno nel panorama culturale torinese con la forza di
un programma potente
dal 30 settembre 2017 (e su Rotta su Torino si è già parlato della
loro trasformazione in Distretto della Creatività e dell'Innovazione e del ricco
programma culturale organizzato per il Big Bang e per l'autunno). In quest'articolo mi interessa soprattutto
il
progetto architettonico, perché è
impressionante e affascinante
nella restituzione dell'antico complesso industriale. Un po' di
numeri, forniti dalla Fondazione CRT: la superficie complessiva è di
35mila metri quadrati, di cui
20mila appartengono all'edificio ad H vero e
proprio (potrebbe contenere 52 cambi da tennis o 11 Airbus A320,
sottolinea il comunicato stampa), con un volume di 260mila metri
cubi, un
perimetro di 1000 metri (due volte il perimetro del
Colosseo, spiega ancora il comunicato stampa) e
16 metri di altezza,
cioè oltre i 5 piani di un palazzo (e, ancora parole del comunicato
stampa, "se le OGR fossero messe in verticale, come un
grattacielo, avrebbero un'altezza di 180 metri, più della Mole
Antonelliana, che si ferma a 167 metri).
Sono numeri grandiosi,
che accompagnano un progetto ambizioso, che si apre alla città anche
con
due piazze, realizzate nei cortili formati dall'H:
la Corte Est,
su corso Castelfidardo, avrà
opere d'arte a cielo aperto (la prima,
firmata da William Kentridge, accoglierà i visitatori dal 30
settembre), e presenterà nella sua pavimentazione elementi artistici
che sono richiami al passato, dai profili metallici, che
simboleggiano le rotaie, alle collinette e panchine, ispirate alle
locomotive dei treni:
la Corte Ovest, su via Borsellino, presenta un
giardino caratterizzato dall'antica torre dell'acqua e da un
palco
per eventi, spettacoli, esposizioni, apericena.
All'interno, le due
maniche si presentano come
due lunghissime e ampie navate, il cui
fascino è difficile da descrivere: non sono solo gli spazi
grandiosi, ma è anche il
rapporto tra pietra e acciaio, la
presenza
della luce, la
suggestione della storia che si respira; sarà tutto
questo, mescolato, che renderà ancora più affascinanti le proposte
culturali che si svilupperanno all'interno. Fornire quest'atmosfera
non è stato lavoro semplice, lo si comprende bene passeggiando
all'interno delle OGR. Per esempio, pensate anche solo cosa deve aver
significato trovare le soluzioni per rendere il complesso
frequentabile anche d'inverno.
Come riscaldare navate così grandi,
pensate nel XIX secolo? Un'idea la fornisce il comunicato stampa, che
sottolinea anche come i 260mila metri cubici corrispondano al
Pirellone. "Oltre all'installazione degli impianti tecnologici
di riscaldamento e raffrescamento, sono state
migliorate le
performance di trasmissione caldo/freddo, con un occhio attento al
contenimento del fabbisogno energetico, alla
resistenza al vento e
alla neve, alla tenuta all'acqua. In dettaglio, tutti i serramenti
sono stati cambiati, con l'installazione di 1.200 finestre e porte
finestre (per una superficie complessiva di 10.000 metri quadri),
tutte
a taglio termico, di otto tipologie diverse e di larghezza non
omogenea: messe in fila, le nuove finestre raggiungono un'altezza di
6.000 metri, pari a
20 volte la Tour Eiffel. A livello dei tetti sono
stati sostituiti
20.000 metri quadri di pannelli delle falde, che
hanno richiesto quattro diverse posizioni per le gru di sollevamento.
I lavori hanno interessato anche
l'intero pavimento, con
l'installazione di un
impianto a pannelli radianti per 20.000 metri
quadri: un'area equivalente a tre campi da calcio".
In un
edificio ottocentesco, sono state applicate le più moderne soluzioni
tecnologiche per renderlo
sostenibile: è l'
acqua di falda che
alimenta le OGR, attraverso "
pompe di calore per il
riscaldamento e il raffrescamento" che consentono "efficienze
energetiche maggiori rispetto ai sistemi tradizionali con ridotte
emissioni di anidride carbonica (CO2) nel rispetto dell'ambiente".
E ci sono
altri numeri, che raccontano quanto sia stato imponente il
cantiere dei mille giorni: "
Tutti i nuovi impianti (elettrici,
per l'acqua, l'aria, la fibra ottica) si sviluppano in lunghezza per
115 km, pari alla distanza tra Torino e Aosta: in particolare, sono
stati posati 9.000 metri di tubazioni per l’acqua, 4.700 metri di
canali per l’aerazione, 55.000 metri di cavi elettrici, 6.500 metri
di fibra ottica, 22.000 metri di cavi dati in rame".
Il Big
Bang aprirà le OGR
gratuitamente dal 30 settembre al 14 ottobre 2017, con tanti eventi, spettacoli, mostre (il programma ai link già segnalati): non perdetevi la possibilità di scoprire
questo
gioiello d'architettura restituito a Torino e non dimenticate, perdendovi ad ammirarle, questi numeri che hanno reso
possibile
l'impresa di restituirle in 1000 giorni.
Commenti
Posta un commento