Di
Torinostratosferica, il bel progetto di Bellissimo
per immaginare la Torino del futuro senza porsi limiti, mi è sempre piaciuta, per
l'appunto, la
libertà immaginativa, che ha permesso a tutti coloro
che si sono cimentati di sognare la città del futuro con
tutta la
creatività possibile, senza pensare quanto fosse fattibile. Durante
Utopian Hours, il Festival del progetto, che si è svolto a ottobre
2017, i visitatori hanno potuto lasciare
la propria idea di Torino in
un'urna, affidata alla
Fondazione
dell'Architettura, per tirare
le fila di tante suggestioni e identificare alcune tendenze e richieste.
Riflessioni e proposte che, in questo periodo di
revisione del Piano Regolatore dal basso, come voluto dall'assessore
all'urbanistica di Torino
Guido Montanari, diventano un ulteriore tassello nella costruzione della città.
Nelle suggestioni dei
visitatori di Utopian Hours, la Fondazione ha individuato
tre ambiti
di riflessione:
"Opportunità di sviluppo: i
fiumi e il sistema dei parchi sono un patrimonio ancora non
pienamente sfruttato, uno degli
asset fondamentali che il territorio
può vantare e che nasconde potenzialità immense sui diversi
settori. Le
sponde dei corsi d'acqua possono diventare luogo di
aggregazione e per attività differenti nelle diverse fasce orarie
attraverso la riqualificazione dei locali per l'intrattenimento e
l'implementazione di strutture per sport d'acqua e per il tempo
libero.
Rapporto centro-periferia: sarebbe interessante
passare
dalla dicotomia centro/periferia alla nascita di un
sistema a
rete fatto di numerosi punti e linee all'interno del contesto
urbano, con la nascita di
isole a misura d'uomo con identità
riconoscibili e che costituiscono nuove centralità. I punti della
rete devono diventare
luoghi di attrazione degli abitanti degli altri
quartieri attraverso l'incentivazione delle
attività commerciali,
meglio se di piccola scala, lo stimolo di
attività di
intrattenimento, la creazione di servizi diversificati e
l'inserimento di
opere d'arte pubblica.
Gestione del
costruito: è auspicabile un aggiornamento contemporaneo del
tessuto della città attraverso il completamento edilizio, la
sostituzione e anche lo svuotamento di spazi con l'ambizione di
restituire un territorio in cui
lo spazio libero pubblico possa
aumentare in qualità e quantità e l'
edificato possa essere
trasformato con criteri, procedure ed incentivi che premino la
qualità."
Individuati questi filoni di sviluppo, la
Fondazione
sta invitando i cittadini, e non solo gli addetti ai
lavori, a
partecipare, con le proprie idee e le proprie proposte. Per
esempio, nel primo ambito individuato, che intende valorizzare parchi
e corsi d'acqua, per renderli più presenti nella vita di Torino, ci
sono
proposte di un certo fascino: i Murazzi potrebbero diventare
botteghe d'arte o studi aperti al pubblico; sulle rive del Po e della
Dora potrebbero nascere
strutture di svago e balneazione, prati e
piscine; Valentino e Valentina non sarebbero più solo un trasporto
turistico, ma, sostituiti da
un sistema di vaporetti, collegherebbero
Moncalieri a Sassi, liberando i corsi del Lungopo da parte del
traffico. E, a proposito del traffico su corso Moncalieri, c'è anche
la proposta di interrarlo per restituire il
legame secolare delle
colline con il loro fiume. Bello anche come il verde e i parchi siano
sentiti parte della città e della sua vita, tante le proposte
per migliorarne la fruizione a ogni ora e molta l'attenzione per
renderli vivaci anche alla sera, per esempio "attraverso la
promozione di attività commerciali e ricreative e
la creazione di un sistema di luci a led e
di musica diffusa". E poi ci sono proposte per
incentivare la trasformazione di
tutti i tetti piani in tetti
verdi per abbattere le polveri sottili; creare
piccole
piattaforme tipo dehor per coltivare, vicine
alle abitazioni anche in pieno centro. Infine, obbligare ogni azienda
di supermercati a costruire soltanto se l’edificio di nuova
costruzione non occupa più del 30% del lotto, lasciando il resto a
verde pubblico, e interrare corso Moncalieri per
riconnettere le colline al parco e al fiume Po".
Lasciate ai
torinesi la possibilità di sognare e di essere utopici e rivoltano
la città, rendendola più bella. Ok, non sappiamo
quanto costerebbe interrare corso Moncalieri o realizzare una
struttura dotata di piscina con onde artificiali per praticare surf
indoor, idealmente sul Po, in un edificio con vetrate
affacciate sul fiume e sulla collina, ma è
l'utopia che indica la
direzione!
Se volete
partecipare a questo dibattito sulla Torino
del futuro, con le vostre idee, siano utopistiche o realizzabili,
questa è la
pagina
Facebook della Fondazione. Nei prossimi mesi ci saranno anche
incontri pubblici, per ascoltare e approfondire le idee .
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