Mancano solo una decina di giorni alla
chiusura di
Genio e Maestria. Mobili ed ebanisti alla corte sabauda
tra Settecento e Ottocento, alla
Reggia di Venaria Reale (TO) e non potete davvero perderla.
È una
mostra che mi ha fatto ricordare un
concetto scoperto al
Museo
Accorsi Ometto, in occasione della mostra
Da Pffetti a Ladatte:
in Italia non si dà il
giusto riconoscimento alle Arti Decorative, che hanno la stessa
dignità di pittura e scultura e che, in fondo, influenzano molto di
più la nostra vita quotidiana e il nostro gusto. Nella Reggia di
Venaria, scrivanie, tavolini, poltroncine raccontano la
raffinatezza
del Settecento e dei suoi maestri artigiani e l'
eleganza
dell'Ottocento: nei tavoli e nei mobili firmati da Luigi Prinotto,
Pietro Piffetti, Giuseppe Maria Bonzanigo o Gabriele Capello, detto
il Moncalvo,
non solo l'abilità degli artisti nella gestione dei
legni,
ma anche un mondo di saperi e di culture, con gli episodi
storici o mitologici scelti per le scene delle decorazioni o con gli
spartiti musicali, inseriti negli intarsi; disegni raffinatissimi
legavano il lavoro degli artisti del legno a quello dei maestri della pittura, in una
mescola sofisticata.
Lungo il percorso
espositivo,
tra video e arie d'opera, anche numerosi mobili
provenienti da collezioni private
mai esposti prima in pubblico,
autentiche curiosità come il
mobile settecentesco ribaltabile, per
ricavarne un letto, con concetti ancora oggi applicati nella
decorazione d'interni, possenti scrivanie di
Pietro Piffetti, vere e
proprie
architetture di curve e incastri, due
tavoli ottocenteschi di
grande fascino, uno del
Moncalvo con grandi intarsi d'avorio, l'altro
di
Henry Thomas Peters, che sembra uno scudo greco, con cavaliere al
centro e decorazione a intarsi i legni, madreperla e avori a cerchi
concentrici. Poi un
delizioso paravento di legno e tessuto, così
come diversi parafuoco, che non avevo idea potessero arrivare a
essere così eleganti e raffinati, grazie all'uso di colori, disegni,
materiali.
Nella parte finale della mostra, una
magnifica
voliera, che fu regalo di nozze per F
erdinando di Savoia ed
Elisabetta di Sassonia (il Duca di Genova era un appassionato
studioso di volatili). Le mostre del secondo piano della
Sala delle
Arti si concludono sempre con
una sorpresa scenografica: era successo
con Dalle Regge d'Italia - Tesori e simboli della regalità sabauda, che chiudeva con il
trono dei Re d'Italia, è successo
con Giovanni Boldini, che chiudeva con i suoi
meravigliosi ritratti di donna, succede
con
Genio e Maestria, che chiude con
un grandioso coro ligneo firmato
da
Luigi Prinotto, tornato in Italia grazie a
Marco Fabio Apolloni,
dopo alterne vicissitudini tra Italia, Francia e Regno Unito. È
stato restaurato dal
Centro Conservazione e Restauro La Venaria
Reale, in occasione della mostra e, collocandosi al suo centro, ci si
sente
circondati di bellezza ed è una bellissima sensazione.
Genio
e Maestria. Mobili ed ebanisti alla corte sabauda tra Settecento e
Ottocento è alla
Reggia di Venaria Reale (TO)
fino al 15 luglio
2018. L'
orario di apertura è mar-gio ore 10-17, ven-sab ore 10-19,
domenica e festivi ore 10-19.30. I
biglietti costano 12 euro, ridotto
10 euro (over 65) o 6 euro (6-20 anni e universitari under 26),
gratuito per under 6 e possessori tessera Abbonamento Musei; la
mostra è inserita anche nel biglietto
Tutto in una Reggia, che costa
25 euro e consente l'ingresso alla Reggia, ai Giardini e alle mostre
in corso, oltre a una serie di sconti, vedi su
www.lavenaria.it.
Commenti
Posta un commento