Ogni
ultimo
sabato del mese,
Palazzo dal Pozzo della Cisterna, chiamato
brevemente Palazzo Cisterna dai torinesi, apre le sue porte per una
visita guidata, gratuita e animata. È una visita che vale davvero la
pena, perché permette di conoscere le sale sconosciute di uno dei
più bei palazzi barocchi torinesi ed è condotta con passione dalla
guida, dipendente della Città Metropolitana, e dal personale di
controllo che la accompagna.
Palazzo Cisterna è stata a lungo
sede della
Provincia di Torino, adesso ospita la
Città
Metropolitana, ma in pochi sanno che prima ancora, fino alla prima
metà del XX secolo, fu
uno dei più importanti palazzi aristocratici
torinesi, residenza ufficiale cittadina, addirittura, dei
Duchi di
Savoia-Aosta, il più importante ramo cadetto di Casa Savoia (e
quello che sarebbe molto probabilmente sul trono, se l'Italia fosse
ancora una monarchia, dato il matrimonio disuguale del principe
Vittorio Emanuele). Il legame tra il Palazzo e i dal Pozzo della
Cisterna inizia nel 1682, quando i principi lo acquistano dai Ripa di
Giaglione e ne fanno la propria dimora torinese. Nel corso del
Settecento il palazzo viene
ampliato e abbellito, ma di quell'epoca
si visitano solo la sala del piano terra, che accoglie oggi chi deve entrare negli uffici di Palazzo Cisterna, e la deliziosa scala
che conduce al piano superiore.
La visita si concentra
soprattutto sulle
sale ottocentesche del Palazzo e sui restauri
voluti dai Savoia-Aosta, dopo il matrimonio della
principessa Maria
Vittoria, ultima discendente dei dal Pozzo della Cisterna, con il
principe Amedeo, secondogenito di Vittorio Emanuele II e primo Duca
d'Aosta. Il matrimonio tra i due principi fu
un matrimonio d'amore:
Maria Vittoria era considerata
la ragazza più bella di Torino, ma
colpiva soprattutto
per la sua sensibilità e per la sua cultura, per
il suo interesse per i più sfortunati e per le numerose opere
caritative che compiva; fu probabilmente questo a folgorare Amedeo,
che la volle immediatamente sposare, nonostante lei non fosse
un'Altezza Reale, e che ottenne facilmente il consenso del re, felice
di vedere almeno uno dei suoi figli sposato per amore. L'ingresso di Maria Vittoia nella Famiglia Reale
implicava la necessità di una residenza che rispondesse alle nuove
esigenze e così furono avviati i
lavori di abbellimento di Palazzo
Cisterna.
Non vi aspettate però lo sfarzo barocco e
settecentesco: Maria Vittoria e Amedeo erano una coppia del XIX
secolo e il loro gusto rispondeva alla loro epoca. "Palazzo
Cisterna è un palazzo buio, un po' perché via Maria Vittoria è una
via stretta, in cui la luce si infila, ma non è come avere davanti
un giardino o un parco, e un po' perché le scelte stilistiche, come i
colori scuri dei mobili e delle tappezzerie non aiutano a illuminare
gli spazi" ha spiegato la guida. E infatti le sale colpiscono per le
loro tappezzerie di seta rosse, verdi, gialle, per i loro
mobili di
legno massiccio, pesanti e solidi (ma l'arredamento non è quello
originale: ngli anni '40, prima di vendere il Palazzo, i Savoia-Aosta
hanno venduto i mobili e le decorazioni interne, disperdendoli).
Colpisce anche
la convivenza tra mobili e colori antichi e stile di
vita contemporaneo: le sale di rappresentanza ospitano gli uffici
dell'Area Metropolitana, così computer, scrivanie e divani di design
moderno convivono armoniosamente con sculture dorate, preziosi
lampadari di cristalli, magnifiche volte affrescate ed eleganti
soffitti a cassettoni. Volte e cassettoni non vanno
mai persi di
vista, nella visita a Palazzo Cisterna: ogni sala presenta
cassettoni
diversi, con colori eleganti e continui richiami all'unione tra i dal
Pozzo Cisterna e i Savoia-Aosta; richiami che si ritrovano anche
nelle
volte affrescate: magari i temi sono mitologici o allegorici,
ma sono sempre presenti gli scudi dei due Casati, i grifoni dei dal
Pozzo della Cisterna e la croce bianca su sfondo rosso dei Savoia.
La luce, che nell'ala ottocentesca del Palazzo filtra da finestre
dotate di
bellissime vetrate che ricordano le Cattedrali gotiche,
torna in quello che fu il loggiato del primo piano: le ampie aperture
verso il cortile, i colori chiari e una raffinata volta bianca,
impreziosita da ricami dorati sulle nervature, inondano di luce e
accompagnano verso le ultime sale, dove si assiste poi alla parte
animata della visita. Durante l'intero percorso
aleggiano le figure
di Maria Vittoria, che fu la rosa di Torino, e
di Emanuele Filiberto,
che ereditò il titolo di Duca, fu uno dei più importanti generali
italiani della Prima Guerra Mondiale (il Duca Invitto della III
Armata!) e, a Torino, fu fedele prosecutore dell'opera di
rinnovamento di Palazzo Cisterna voluta dalla madre, perduta quando
era ancora bambino (Maria Vittoria morì a soli 29 anni, lasciando i
tre figli in tenera età). Si esce da questa visita pensando
soprattutto a loro due, a come la vita cambia e a come sia bello che
nelle funzioni che il tempo gli ha dato, Palazzo Cisterna
non abbia perso la memoria
del passato. Bisogna davvero
approfittare di queste visite
organizzate dalla Città Metropolitana, per far conoscere
il patrimonio
culturale e artistico che conserva nella sua sede. E in questo
patrimonio va annoverata la
Biblioteca, che raccoglie le collezioni
dei coltissimi principi dal Pozzo della Cisterna e che è stata
arricchita dai fondi acquistati negli anni dalla Provincia di Torino;
oltre
130mila libri,
11 rari incunaboli,
documenti antichi, risalenti al Medioevo, costituiscono la sua
ricchezza e sono consultati da studenti, storici e appassionati che
intendono approfondire storia, letteratura, arte, costume, economia
del Piemonte e degli Stati Sardi. La Biblioteca fa parte del
Bibliotour, con cui si visitano quattro biblioteche del centro di
Torino, generalmente chiuse al pubblico e raccontate dagli stessi
bibliotecari.
Nel 2017, Palazzo Cisterna
aprirà le
porte il 25 febbraio, il 25 marzo, il 22 aprile, il 27 maggio, il 17
giugno, il 23 settembre, il 28 ottobre, il 25 novembre e il 16
dicembre; le
prenotazioni sono obbligatorie e vanno effettuate al
numero di telefono 011 8612644 (lun-gio ore 9-16, ven ore 9-13) o
all'email
urp@cittametropolitana.torino.it.
Palazzo Cisterna è in via Maria Vittoria 12.
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