Che
Borgo Aurora e Borgo Rossini siano
i nuovi
quartieri torinesi da tenere d'occhio quanto a
creatività e
nuovi stili di vita, lo sappiamo ormai da tempo: tra corso Giulio
Cesare e via Catania, avendo corso Novara come 'tetto'
settentrionale, tanti i laboratori e gli atelier di
giovani
professionisti e nuove professioni, tanti gli edifici riqualificati
per rispondere a nuovi modelli abitativi e culturali. Di tanto in
tanto se n'è parlato su Rotta su Torino, dalle riqualificazioni
delle
ex Tobler,
ex CEAT e
Basic Village alla realizzazione della
Nuvola Lavazza e di
Easydora.
Union 1828 è uno degli ultimi
progetti realizzati in
Borgo Rossini, all'angolo tra via Modena e via
Foggia. Qui, all'angolo e con estensione su via Foggia, c'era una
palazzina novecentesca, alta due piani fuori terra, mentre su via Modena c'era la
testata di un capannone utilizzato come laboratorio per arte e
mestieri. Il progetto, firmato dall'
architetto Massimo Raschiatore, ha
conservato l
'edificio storico, restaurandolo e realizzando al
suo interno
cinque appartamenti, tutti dotati dei comfort più moderni.
Il
capannone è stato in parte
demolito ed è stato trasformato in un
edificio residenziale da cinque appartamenti, con una
facciata verso il
cortile che ricorda un po' l'
architettura britannica, con
laterizi a
vista e ampie finestre profilate di bianco. A raccordare i due
edifici, che hanno storie e origini diverse, c'è il
cortile, che,
seguendo le tendenze e i gusti di questi anni, è soprattutto uno
spazio verde, sistemato a giardino, in parte di pertinenza dei loft e
appartamenti del piano terra e in parte di uso comune (nella
palazzina ricavata dall'antico capannone, la
copertura, piana, è
sistemata a
giardino, con piccoli alberi e arbusti che ingentiliscono
il complesso e lo trasformano in una piccola macchia verde
dell'intero isolato).
All'interno di entrambi gli edifici, gli
appartamenti sono delle più
diverse tipologie, dai loft individuali
alle piccole ville urbane, dagli appartamenti con balcone ai duplex
con giardino. Verso il cortile, sia l'edificio storico che quello ex industriale hanno
ampie aperture slanciate, sono
aperti verso l'esterno: gli
appartamenti sono
dotati di balcone o di giardino, quasi un
invito alla
socializzazione e alla vita negli spazi a vista. I
balconi sono i protagonisti delle
facciate interne; nel caso del nuovo edificio, non solo come elementi
decorativi, ma anche
come
distributori dei percorsi: l'accesso al primo piano avviene
infatti attraverso una
scala esterna e, per l'appunto, il balcone,
che
corre lungo tutta la facciata, come una sorta di
corridoio
all'aperto. Una facciata che riprende la divisione degli spazi interni: è
suddivisa in
5 moduli, corrispondenti a quelli interni, con
3
finestre ravvicinate centrali, enfatizzate da
pilastri e architrave
bianchi e da un oblò centrale; all'interno, i moduli corrispondono a loft o doppi loft, alcuni dei quali veri e propri duplex, fino al
giardino sul tetto.
A Borgo Aurora e Borgo Rossini, il
nuovo modo
di abitare propone spesso questa
fusione di interno ed esterno e
questa fruizione dei
cortili come spazi comuni, in cui condividere
tempo e relax: vero che i giardini sono di pertinenza degli
appartamenti al piano terra, ma anche vero che il fatto di essere
visibili favorisce eventuali conversazioni e condivisioni. La
Torino
del futuro passa anche attraverso queste
nuove proposte
d'architettura e di stili di vita.
I
rendering sono di
Massimo Raschiatore Architetto; Union 1828 ha
un sito web per tutte le info.
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