Porta Palazzo e dintorni
sono protagonisti di una
profonda riqualificazione, che, senza far
perdere loro la
vocazione commerciale, ne cambierà il volto,
introducendo elementi di dialogo con l'intera città. Su Rotta su
Torino
si è già parlato di Combo, nuovo ostello aperto non solo ai
turisti in cerca di un buon rapporto qualità/prezzo, ma anche ai
torinesi, attraverso locali per incontri culturali e un bar/ristorante che guarda anche alla città.
In trasformazione, anche il
Centro Palatino firmato da
Massimiliano Fuksas, al posto dell'antico Mercato
dell'Abbigliamento, senza riuscire a convincere i torinesi né i commercianti. Progettato come una
grande hall, con
balconate
interne su cui si affacciano i negozi e un
gioco di rampe che
movimenta la struttura, il Centro Palatino diventerà presto il
Mercato Centrale Torino. Un
nuovo polo del food in città. Anch'esso
appassionante e interessante, ma bisognerà
iniziare a interrogarsi
se Torino può reinventare le proprie architetture in cerca di
vocazione solo attraverso il cibo (da
Eataly, la madre di tutti, fino
a
EDIT e al prossimo
Officine S di Spina 3) e se il mercato non rischia poi
di saturarsi.
La proposta di Mercato Centrale Torino, nasce da
un'idea di
Umberto Montano, per valorizzare le
produzioni
artigianali che resistono e si affermano sul territorio; il format è
già un successo a
Firenze, dove è nato, e a
Roma. In entrambe le
città
la scelta del luogo architettonico è stata una delle ragioni
del successo della formula: a Firenze, ha restituito vitalità allo
storico
mercato coperto di San Lorenzo, aprendo nel 2014, in
occasione dei 140 anni della struttura in ferro e vetro, progettata
dall'architetto Giuseppe Mengoni; a Roma, ha riqualificato la
Cappa
Mazzoniana dell'ex dopolavoro ferroviario, nei pressi della
stazione
Termini, diventata così "non solo un luogo di passaggio, ma
meta di chi cerca la bontà". L'arrivo a Torino completa
la
presenza nelle tre capitali dell'Italia unita (lo avevate notato?) di
Mercato Centrale, il cui obiettivo è a questo punto evidente:
riqualificare strutture, che sarebbero andate altrimenti perdute, attraverso
la riscoperta delle eccellenze alimentari del territorio.
Che diventano così anche un
chiaro richiamo turistico, oltre che
locale.
Il progetto per il Centro Palatino intende inserire il
Mercato Centrale senza snaturare le attività già esistenti. Al
piano terra, ci saranno gli artigiani, che presenteranno le
eccellenze del Torinese e del Piemonte; al
primo piano i negozi di
abbigliamento esistenti saranno affiancati da una scuola di cucina e
dal lounge bar, mentre al
piano superiore gli spazi saranno aperti
alla città, attraverso attività culturali e formative; le
antiche
ghiacciaie, che attualmente si vedono da un'apposita balconata, a
qualche metro sotto il piano terra, saranno protagoniste di un
recupero, per diventare
scenario di eventi culturali e di
installazioni artistiche. "Dai laboratori didattici aperti al
pubblico dedicati all'antica arte casearia, agli incontri con i
produttori per conoscere le loro storie, degustare e comprare i loro
prodotti; dalla fabbrica di cioccolato ai corsi della scuola di
cucina ma anche concerti, mostre, dibattiti che animeranno gli spazi
interni ed esterni del Centro Palatino" questa, secondo il
comunicato stampa del Comune di Torino, la proposta di Mercato
Centrale, per dialogare con la città. E mentre il cantiere va
avanti, Umberto Montano e il suo staff stanno lavorando alle
collaborazioni che animeranno il Mercato Centrale: già anticipati i
ruoli di
Beppino Occelli, che sarà responsabile del laboratorio dei
formaggi,
Matteo Baronetto, lo chef del Cambio, che lavorerà alla
Farmacia del Cambio, e
Davide Scabin, che proporrà piatti d'autore
anche low cost.
Due le particolarità che rendono particolarmente
interessante il Mercato Centrale e riguardano il
progetto
architettonico: l'
area davanti all'ingresso dell'edificio sarà parte
integrante delle attività previste, a sottolineare il dialogo
continuo con il territorio, e sarà interessante come quest'ambizione
verrà risolta; secondo le anticipazioni, nell'edificio verranno
inseriti
grandi spazi verdi, "un polmone naturale che cambia la
percezione del luogo grazie al recupero e alla naturalizzazione di
elementi architettonici esistenti, alla creazione di
giardini
sospesi, alla realizzazione di facciate verdi che faranno diventare
il Mercato Centrale Torino una delle principali attrazioni
turistiche". E anche questa soluzione sarà davvero interessante
da vedere e da scoprire. L'appuntamento è per la primavera: Mercato
Centrale Torino aprirà i battenti molto probabilmente per
Pasqua.
Commenti
Posta un commento