In questo scorcio d'estate,
a un anno dall'arrivo di Chiara Appendino a
Palazzo di Città, e dopo
la sospensione della riqualificazione delle aree
ex industriali in attesa della
revisione del Piano Regolatore,
una serie di progetti urbanistici sembra
iniziare a prendere forma.
Sono tutti progetti di
recupero di aree dismesse, in cerca di nuova
vocazione, quasi sempre in
punti strategici della città; sono
progetti interessanti perché
Guido Montanari, l'assessore
all'Urbanistica, è un architetto polemico e discusso, ma con
una
propria idea della città, condivisibile o meno, che sta cercando di
realizzare, pur tra i vincoli del passato, le istanze della società
e le mediazioni necessarie (sull'ebook
Edifici ex industriali aTorino – Le trasformazioni del XXI secolo, trovate
l'intervista che ho realizzato a Montanari, in cui racconta
la Torino
che ha in mente).
In
piazza XVIII dicembre, un po' ottocentesca e
un po' contemporanea, c'è l'
antica stazione di Porta Susa, in cerca
di destinazione. L'edificio appartiene a Ferrovie dello Stato, che ha
appena lanciato
un bando per la sua vendita (le offerte dovranno
pervenire entro metà settembre). Quale destino immaginato per la
storica stazione? Nei pressi dell'avveniristica erede e della fermata
della metropolitana 1, con un'area di
quasi 8mila metri quadrati,
Ferrovie dello Stato pensa alla
ricettività, con una base di vendita
di 6,1 milioni di euro. Torino è una città sempre più turistica
(secondo un recente studio di ENIT, è
la città italiana con la
maggior propensione positiva dei turisti e con
vistosi aumenti nelle prenotazioni
online), dunque, secondo Ferrovie dello Stato vale la pena investire
nella ricettività, con
un albergo ad hoc. I rendering presentati,
raccontano un'ex Stazione di Porta Susa circondato da edifici in
vetro e cemento, che ospiterebbero parte degli spazi alberghieri, sia
spa, palestra, ristoranti o attività commerciali rivolti anche alla
città. Montanari assicura che l'edificio storico sarà conservato e
che le nuove costruzioni, al posto del basso fabbricato in cui c'era
Mc Donald's, fino a pochi anni fa, "non soffocheranno la
struttura della stazione".
Un altro nodo di grandi
suggestioni e in cerca di soluzione è
l'ex Officine Grandi Motori,
tra corso Vigevano, corso Vercelli, via Damiano e via Carmagnola, in
un'area, quella di
Barriera di Milano, in grande fermento. A poca
distanza, le riqualificazioni hanno prodotto
il Museo Ettore Fico,
l'ex INCET, i Docks Dora. Per il grande isolato lasciato dalle
OGM, il progetto iniziale prevedeva
una destinazione
commerciale-residenziale, con la costruzione di un grande
supermercato della Esselunga e varie torri. Un progetto che non è
mai piaciuto né a Montanari né al movimento grillino.
Nell'intervista già citata, Montanari, che non era particolarmente
ottimista sul futuro delle ex OGM, vagheggiava
una sorta di
cittadella dell'industria tecnologica, con l'idea di portare a Torino
ricerca e avanguardia, più che stabilimenti industriali e operai.
Adesso si parla di
una progettazione condivisa con la Circoscrizione
7, che dovrà includere comunque
un supermercato Esselunga e che
nelle antiche strutture architettoniche sopravvissute
all'abbattimento potrebbe ospitare
un hub legato all'e-commerce e,
nel cosiddetto
Lingottino,
una casa per studenti. E questo progetto
di casa per studenti, mi ha fatto pensare al
Camplus del Lingotto,
visitato grazie
a Open House Torino, a giugno, e realizzato anch'esso
in una struttura che fu industriale e nella maglia regolare di travi
e pilastri che caratterizza questi edifici. Sarà, insomma,
un
progetto da seguire con attenzione, che potrebbe restituire alla
città un edificio di grande fascino storico e architettonico e dare
nuova vitalità a un quartiere che sta facendo
tesoro intelligente
del suo passato. Non ci sono tempi certi circa la realizzazione del
progetto, ci sono il rinnovato interesse di Esselunga e l'urgenza
della Circoscrizione 7, che vuole completare le riqualificazioni
dell'area, oltre ai progetti di Montanari.
Ancora Esselunga
sembra essere protagonista di un'altra riqualificazione molto attesa
a Torino, quella
dell'area dell'ex Westinghouse, per cui si è
previsto di tutto,
dalla suggestiva Biblioteca firmata da Mario Bellini,
ad alberghi, centri congressi ed edifici residenziali. Attualmente,
il progetto,
firmato dallo Studio Rolla, prevede, oltre alla
realizzazione del
punto vendita di Esselunga da 4.500 metri quadrati,
anche la realizzazione di un
Centro Congressi da almeno 5mila posti,
un
albergo con 200 camere, comprendente anche l'ex Nebiolo, parcheggi
sotterranei e un'
area verde, che renda il complesso fruibile anche
dal pubblico. Siamo
in una delle aree strategicamente più importanti
di Torino: a pochi metri di distanza ci sono la
Stazione di Porta
Susa, con la fermata della Metropolitana e la Stazione degli autobus
provenienti dalla Provincia, il
PalaGiustizia, la RAI, l'Energy
Center; poco più a sud, le
OGR, di prossima apertura (ricordate
il Big Bang dell'inaugurazione, il 30 settembre 2017?), e il
Politecnico. Sul progetto dell'ex Westinghouse pende la sentenza del
TAR sul ricorso presentato da Ipercoop, concorrente di Esselunga,
presentato subito dopo la vendita dei terreni da parte del Comune.
Dovrebbe essere pronunciata a settembre.
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